Non è ancora stato montato, ma lalbero di Tiffany è già bersaglio di picconate. Lidea che labete natalizio sponsorizzato dalla gioielleria svetti sopra a uno store di 200 metri quadrati a pochi metri dalla cattedrale fa arricciare il naso a tanti: dalla Curia alla Veneranda fabbrica del Duomo. Ma anche il sindaco Letizia Moratti si dice contraria. Ospite del Chiambretti Night, la Moratti spiega che «io quellalbero di Tiffany non lo voglio». Di più, «come sindaco io non lo sapevo. Lho visto sui giornali. Questo è grave. Ho chiesto a un settore e mi ha detto che non dipende da lui, ora sto cercando di capire da chi dipende. Ma io - ribadisce - non lo voglio».
E anche nella giunta comunale cè chi si oppone. «Non ho nulla in contrario al tradizionale albero di Natale - spiega lassessore al Turismo Alessandro Morelli - anche se usato a fini di promozione commerciale. Ma lapertura di una gioielleria sembra eccessiva. Spero che lamministrazione tenga conto delle perplessità espresse da monsignor Luigi Manganini». La Curia infatti si è scagliata apertamente contro loperazione Tiffany ed ha preso una posizione forte: «Siamo sconcertati per un simbolo di opulenza in un periodo di crisi». La richiesta del fronte dei no è quella di riscoprire laspetto solidale del Natale.
Ma lassessore allArredo urbano Maurizio Cadeo non ci sta a fare la parte di quello che incassa il colpo. Attaccato da più fronti, rispedisce tutte le critiche al mittente e al sindaco dice: «E vittima di un vortice di ipocrisia, sono io ad aver ragione. Anche lanno scorso lalbero era sponsorizzato e lì sotto cera pure uno store della Telecom che vendeva schede telefoniche. A chi critica liniziativa, pongo una domanda: è più etico pagare lalbero di Natale con i soldi dei contribuenti o appoggiandosi agli sponsor? E poi non viene meno lo spirito del Natale solidale. Parte dei soldi raccolti da Tiffany durante le vendite natalizie saranno donati alla Lilt per finanziare la ricerca contro i tumori infantili. Le polemiche sono ingiustificate». Cadeo precisa anche che la posizione dellalbero sarà sempre la stessa: «Larea occupata sarà identica allanno scorso».
La Veneranda Fabbrica del Duomo non vede di buon occhio la convivenza forzata, dal 4 dicembre fino allinizio di gennaio, con il temporary shop di Tiffany e, soprattutto, non gradisce che lalbero ingioiellato per 48 metri daltezza ombreggi sulla facciata fiammante della cattedrale. «Il fatto che liniziativa possa suonare come unostentazione del lusso - commenta Benigno Morlin, alla guida della Veneranda fabbrica - lascia qualche disagio ma non mi sento certo di criticare chi vende gioielli a Natale. Sono più perplesso sul posizionamento dellalbero. Abbiamo la facciata del Duomo al suo massimo splendore, restaurata e brillante. È un vero peccato coprirla».
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