Piemonte e Veneto vanno alla Lega. La Polverini nel Lazio

Alla fine il puzzle Regionali per il Pdl si è quasi completato anche senza il premier Silvio Berlusconi, bloccato in ospedale. L’ufficio di presidenza del Popolo della libertà, riunito a palazzo Grazioli per un paio d’ore, ha chiuso quasi tutte le candidature del centrodestra alle elezioni del 28 e 29 marzo 2010. Veneto e Piemonte andranno alla Lega Nord, la leader Ugl Renata Polverini, vicina ad An, sarà candidata alla presidenza della Regione Lazio mentre l’ex governatore azzurro della Liguria Sandro Biasotti proverà a riprendersi lo scranno perduto cinque anni fa. Confermate le candidature annunciate del governatore uscente Roberto Formigoni in Lombardia e del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti in Calabria. Restano ancora in bilico Puglia e Campania: nella regione guidata da Nichi Vendola il Pdl sta cercando un accordo con l’Udc; in Campania, dicono fonti Pdl, si aspetta la decisione definitiva della Cassazione sul sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, accusato di essere affiliato alla camorra.
I nomi dei candidati in Piemonte e Veneto saranno decisi da Umberto Bossi: a sfidare Mercedes Bresso a Torino sarà probabilmente il presidente dei deputati del Carroccio Roberto Cota, mentre in Veneto è testa a testa tra il sindaco di Verona Flavio Tosi (favorito, secondo fonti leghiste) e il ministro all’Agricoltura Luca Zaia.
La decisione del Pdl è uno smacco per il governatore uscente, Giancarlo Galan, che alle agenzie di stampa aveva preannunciato la sua bocciatura: «Considero quanto avvenuto peggio di un tradimento e cioè un errore.

Come più volte ripetuto - ha detto qualche minuto prima dell’ufficialità - mi prenderò il tempo necessario per riflettere tentando di capire regole e modalità di un modo di fare politica che non condivido ma che posso tentare di comprendere».
Lo stato maggiore del Carroccio incassa la doppia candidatura ed esulta: «Il Pdl ha rispettato i patti», ha detto a caldo il sindaco di Treviso Giancarlo Gobbo

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