Politica

Il Piemonte paga anche le serre della Mongolia

La mancanza di calamità naturali o di emergenze legate a guerre è una benedizione. Non solo per le popolazioni del mondo «graziate» da morte, distruzione ed epidemie, ma soprattutto per onlus, organizzazioni non governative, enti benefici e istituzioni varie del Piemonte. Già, perché in mancanza di catastrofi, l’apposito fondo del Comitato di solidarietà della Regione guidata da Mercedes Bresso (un organismo bipartisan che ha come leader il presidente del Consiglio regionale ed è composto da esponenti di tutti i partiti, più un membro della giunta), un tesoretto di 500mila euro l’anno, deve essere speso. Comunque. E solidale, il Comitato, è davvero con tutti, anche con un contributo di poche migliaia di euro. Perché, si sa, un «aiutino» non si nega a nessuno. Certo non si nega all’Università che porta avanti un intervento pilota per la realizzazione di serre adattate al clima della Mongolia (14mila euro) e non si nega al Kiwanis club di Asti (3.500 euro) che contribuisce con dieci mucche dieci al sostentamento della popolazione locale del Ruanda. E vogliamo dimenticare la radio di Formosa in Argentina che deve ristrutturare la propria sede? Ma certo che il Comitato non dimentica e via 8mila euro per l’associazione Beppe Canalis di Carmagnola.
Spicciolo dopo spicciolo, nell’ultima riunione dello scorso 25 novembre - prontamente approvata dal Consiglio regionale il giorno dopo - ha definito la destinazione di 293mila euro (altri 138mila erano stati già ripartiti nel luglio scorso per l’uragano in Nicaragua, per il ciclone in Thailandia e nel Myanmar): 100mila per le emergenze in Congo, Cina e Pakistan e 193mila, la fetta più grossa, per la cooperazione e lo sviluppo internazionale in Asia, Africa e America del Sud.
È proprio sulla cooperazione che la fantasia dei progetti dà il meglio di sé. Oltre a quelli già citati ci sono, tra gli altri, il pozzo a energia solare per il Togo (21mila euro) che sarà realizzato dall’onlus La Chintana di Morano sul Po (Alessandria), un generico progetto di efficienza energetica in Uruguay per il quale, fraternamente, la Hogar para ancianos e l’Associazione piemontese di Colonia valdense si divideranno 20mila euro. Più si divide e meno resta della torta da spartire. E così, per il Circolo Arci Cuba di Borgo San Dalmazio, fanalino di coda, restano appena 3.300 euro: da destinare alla ristrutturazione di sette abitazioni della casa di cura di Bayamo, Cuba.
Ma piuttosto che pensare alle case della terra di Fidel Castro non si potrebbe rimettere in sesto il liceo «Darwin» di Rivoli? Piuttosto che spendere ad ogni costo tutto il «tesoretto» non si potrebbero, in caso di mancanza di urgenze, dirottare i fondi su emergenze più vicine? «Si può fare tutto, anche togliere i fondi. Ma destinarli in maniera diversa no. Come Comitato di solidarietà noi non possiamo dirottare nulla – dice il presidente, Davide Gariglio (Pd) – al massimo potremmo non spendere i soldi e mandarli in economia. Comunque, la proposta della giunta Bresso per il prossimo anno, è quella di ridurre le risorse per la cooperazione internazionale. Purtroppo, quando i soldi non ci sono, si tagliano iniziative utili sì, ma non necessarie. Noi costituiamo uno sfogo importante per una serie di associazioni. Vuol dire che questo verrà a mancare».
Ma qual è il criterio di scelta? «Finanziamo prima i progetti legati a emergenze internazionali, tipo tsunami, terremoti, guerre. Se restano fondi si passa ai progetti di cooperazione internazionale delle associazioni piemontesi che devono però svolgersi in aree critiche o in zone in cui l’Italia ha in atto azioni di peacekeeping».
Per il 2008 sono avanzati 69mila euro.

Se qualche associazione ha infissi da riparare dall’altra parte del mondo, si faccia avanti.

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