È come una nuova fase dei restauri della Scala. Il progetto della palazzina di via Verdi è stato affidato all'architetto Mario Botta, che nel 2004 ebbe un ruolo da protagonista nella realizzazione del nuovo Piermarini, dalla torre scenica alla torre ellittica che da allora sormontano l'edificio.
I preparativi per il risanamento dell'area sono già partiti. E all'inizio del 2014 prenderà il via la demolizione dell'attuale palazzo, per poi procedere alla ricostruzione. Nei piani della Fondazione Scala, tutto sarà pronto all'inizio del 2017. E dal 2018 - assicurano i consiglieri - questa nuova ristrutturazione porterà a un miglioramento dei conti economici del Teatro. Il progetto operativo è stato ufficializzato ieri mattina, nel corso del consiglio d'amministrazione della Fondazione Scala. Assente il sindaco e presidente, Giuliano Pisapia.
L'investimento è consistente: 13,4 milioni di euro. Gli ultimi 2,5 milioni necessari sono stati stanziati dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, e si vanno ad aggiungere a risorse proprie della Scala. La palazzina è di proprietà della Fondazione dal 1997 e per corprire i costi dell'intervento si ricorrerà ad accantonamenti ed eccedenze di liquidità. Si passerà dagli attuali 3.500 metri quadrati a 4500 metri quadrati. Al momento l'edificio è di quattro piani ma l'altezza dovrebbe essere allineata alla base della torre scenica e saranno sfruttati gli spazi in profondità.
Con la nuova palazzina verranno riunite in piazza della Scala tutte le funzioni del Teatro. Saranno trasferiti gli uffici amministrativi e l'archivio fotografico che oggi si trovano in via Torino (in affitto). Sarà chiusa anche la biglietteria che attualmente si trova nella metropolitana di piazza Duomo (anche qui in affitto), per essere trasferita al Piermarini. Sono questi gli interventi da cui sono attesi risparmi.
Soprattutto verranno realizzati nuovi spazi per musicisti e ballerini che, nonostante i restauri del 2004, lamentavano difficoltà per le prove.