Cultura e Spettacoli

Piero Angela, se l'usato sicuro è un fuoriclasse

Da decenni si occupa di divulgazione scientifica con ottima qualità e ascolti e nessuno ha mai osato metterne in dubbio l'abilità e la serietà

Piero Angela, se l'usato sicuro è un fuoriclasse

L'usato sicuro funziona anche in Rai. Piero Angela ne è la dimostrazione. Credo che sia il più anziano e collaudato giornalista televisivo. Di sicuro il più stimato e duraturo. Basti pensare che egli è avviato a compiere 87 anni e non ha mai smesso di essere attivo e di raccogliere ottimi risultati in termini di qualità e di ascolti. Da una vita - decenni - si occupa di divulgazione scientifica e nessuno ha mai osato metterne in dubbio l'abilità e la serietà.

A me piace parlare male dei colleghi del piccolo schermo, se non altro perché in questo modo non mi invitano più alle loro trasmissioni e mi risparmio la seccatura di dovermi negare. Ma in questo caso non corro il rischio di respingere proposte di partecipazione ai programmi eccellenti del giornalista in questione, dato che non si è mai sognato di convocarmi in quanto la mia ignoranza in materie scientifiche ahimé è totale. Pertanto, non ho alcuna remora nel tributare un omaggio alla sua professionalità. Posso tranquillamente scrivere che Angela è un fenomeno ineguagliabile: nessuno quanto lui è in grado di appassionare il pubblico discettando della sessualità degli scarafaggi e delle anguille, dell'udito dei ratti e della voracità dei pipistrelli.

Non so come faccia il grande Piero a documentarsi su simili argomenti né quali siano le fonti cui egli attinga le notizie, ma è un fatto che le sue discettazioni e le sue informazioni tengono inchiodato il pubblico, me compreso, davanti al teleschermo. Le zanzare raccontate da lui diventano affascinanti, perfino simpatiche. E che dire delle pulci? Insetti meravigliosi, addirittura più intelligenti e affidabili di certi lodatissimi uomini politici nostrani. Uno che è in grado di farci apprezzare la vita dei bacherozzi non può che essere un genio. Angela al confronto di Michele Santoro e dei suoi numerosi epigoni addetti alla guida di talk show, tutti uguali e straordinariamente noiosi, merita lodi sperticate: è all'altezza di rendere gli insetti e le lucertole più attraenti del ministro Pier Carlo Padoan, che per altro non è il peggiore dello zoo di Matteo Renzi.

Non rammento da quanti secoli vada in onda Superquark , la rubrica tuttora in auge del nostro amato divulgatore, ma confesso di non essermi mai perso una puntata, nemmeno l'ultima, quella di chiusura. Va da sé che il programma riprenderà. Non pago delle proprie personali affermazioni, il vecchio amico della scienza si è costruito in famiglia un erede di pari rango, che non si chiama Angelina, bensì Alberto, paleontologo e parlatore talmente disinvolto da aver intrapreso la stessa strada del padre in televisione. Coloro che sospettassero una sorta di pasticcio all'italiana ossia che papi abbia raccomandato il pargolo, diano un'occhiata alle performance di Alberto e si renderanno conto: l'unico propellente usato da questi per sfondare è stata la propria bravura. Il familismo in questo caso non c'entra.

Tornando ad Angela senior, giova ricordare che fu lanciato in video, proveniente dalla radio, da Enzo Biagi ai tempi in cui dirigeva il Tigìuno, inizio anni Sessanta. Piero era giovanissimo, pareva un ragazzino, un boyscout spaesato davanti alla telecamera. Nonostante l'espressione di uno che sta per ricevere l'eucarestia, Piero si impose nella conduzione del telegiornale: la prova che la faccia non è tutto, serve anche la testa. Dopo un po', stanco di raccontare le prodezze di Mariano Rumor e gente simile, nauseato dalle convergenze parallele, lasciò l'ambito posto per dedicarsi ai menzionati scarafaggi, e si trovò così bene da non averli ancora abbandonati.

Congratulazioni a lui e agli scarabei.

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