Del Piero fa la lingua all’Artmedia e la Juve ha la Champions in tasca

Un gol e una grande prestazione del capitano: slovacchi ko. Segnano anche Camoranesi, Chiellini e Legrottaglie. Per i bianconeri un poker d'Europa

Del Piero fa la lingua all’Artmedia 
e la Juve ha la Champions in tasca

Torino - Esagerato Del Piero, non c'era bisogno, in fondo questi bravi slovacchi avevano chiesto solo di evitare una goleada per poter riempire lo stadio nella sfida di ritorno.
Lui invece ha preso tutto sul serio, ha giocato tutti i palloni senza un minimo di cuore per loro, d'istinto ha rincorso sulla lunetta del corner una palla che sembrava persa e l'ha recuperata, ha messo in mezzo per Grygera, per Trezeguet e Iaquinta, dopo sponda ha fatto il 2-0 a modo suo. Perfino il terzo gol che ha seppellito l'Artmedia alla fine del primo tempo è uscito per un fallo commesso su di lui.

La Juventus è qui in Europa, è troppa roba per questi slovacchi bravi come pochi che ci insegnano a perdere senza fare drammi, giocano aperti, tirano in porta, calciano anche un corner e non si lamentano mai. Il resto è un pallone che resta costantemente nella loro metà campo con il professor Del Piero che detta legge, riceve, stoppa, si ferma, palla sotto la suola, giravolta, cucchiaio in mezzo per Trezeguet e Iaquinta che si stordiscono a vicenda e perdono l'occasione d'oro per sbloccarsi. Erano soli, i difensori slovacchi li avevano persi di vista, non il vecchio Ale che poi li ha guardati senza umiliarli oltre e senza farli sentire troppo in colpa.

Quattro reti pulite pulite (più un palo di Iaquinta), la prima dopo appena otto minuti ha indirizzato la sfida da una parte sola. Grygera si è cimentato in un insospettabile dribbling che l'ha portato fin dentro l'area avversaria, li ha proprio anestetizzati tutti, finendo col fare la stessa fine: è sciaguratamente caduto, sfinito, con la palla al piede. A quel punto è intervenuto l'impeccabile Camoranesi che senza ulteriori fronzoli ha calciato forte fra i pali l'1-0. Grygera pochi minuti dopo resterà vittima di uno scontro aereo con Urbanek e avrà la sorte peggiore, trasportato fuori dal campo in barella. Ma l'entrata, non cattiva, era stata propiziata da una sua azione scoordinata.
Fuori Grygera dentro Iaquinta. Ranieri ha spedito il polivalente Salihamidzic a fare il quarto di destra in difesa e la Juve ha segnato altri due gol.

In mezzo Sissoko è stato una diga senza confine, d'accordo la pochezza degli avversari ma lui non ha sbagliato niente, quando Poulsen uscirà da quel cono di timidezza che lo pervade la solidità della squadra avrà ben altra consistenza. Per ora mostra solo evidenti progressi rispetto al sua ultima uscita all'Olimpico nel Trofeo Tim. Camoranesi già a buon livello, Chiellini, gol di prepotenza in stacco imperioso, smanioso di portarsi a casa tutto, Buffon prende applausi anche quando batte i rinvii.

Ha lasciato un po' così l'ingresso di Amauri, quando Ranieri ha tolto Del Piero, situazione da valutare a luci spente, l'ex palermitano non può avere solo questo, per ora è così, più avanti potrebbe diventare pesante da gestire, nei minuti che è rimasto in campo ha fatto poco, anzi niente.

Ma non c'è stata gara, è stata più sfida quella con la Fiorentina anche lei impegnata nel preliminare, ma davanti a una squadra ben più modesta di questo Artmedia che ha giocato un calcio elementare ma almeno c'ha provato.

La curva Scirea ha picchiato duro sui viola primi avversari veri di questa stagione, storiditi alla fine dalla testata di Legrottaglie: il ritorno in Slovacchia, con tutto il rispetto, sarà un altro match a impatto zero, anche se questi bravi slovacchi hanno prenotato un altro stadio per contenere tutti i tifosi.

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