Del Piero riscopre la magia, "Pisolo" Melo perfino il gol

uventus 2 - Atalanta 1. La Juve soffre ma vince in atmosfera da contestazione. Punizione di Alex e le scuse del brasiliano per far pace

Del Piero riscopre la magia, "Pisolo" Melo perfino il gol

Brutta aria. Poi la punizione-delizia di Del Piero, la capocciata gol di Felipe «Pisolo» Melo, con tanto di scuse al pubblico per malefatte e nervosismo passati, hanno reso il tutto più respirabile. L’Atalanta porta buono alla Juve ed anche stavolta non si è smentita. Per certi versi sembrava il match dell’anno passato, a porte chiuse. Stavolta erano aperte, ma i tifosi stavano fuori dello stadio, contestazione aperta, nervi tesi sotto pelle ormai da due anni, silenzi dentro, le urla di Buffon facevano da colonna sonora e gli affanni bianconeri erano la trama. Juve vincente con il solito doloroso incasso di gol: il record del 1954-55 (porta bucata per 18 partite consecutive) è stato raggiunto. Ancora una volta delirio tremens per una rimonta: ha rischiato il dodicesimo ribaltone per il gol subito da Amoruso, l’ex che non perdona e che insegue il record suo (segnare con tutte le squadre della sua carriera). Questa è una squadra che non sa più nemmeno recitare nome, cognome e copione. Spera, come una zingarella infelice.
Ieri è andata bene, la zona Champions tenuta sotto tiro, i tifosi tenuti a bada, gli avversari ammansiti con gran sforzo finale. La squadra si è involuta, gli altri corrono sempre di più e meglio, sono più scattanti, qui pare un’ammucchiata di ridolini. Tutto incomprensibile, salvo gli errori iniziali della stagione. Preparazione compresa. Chiellini è rimasto fuori per il solito contrattempo da vigilia. Si è fatto male Diego. Ed è amaramente inquietante pensare che questa sia l’unica, autentica, continuità, di tanta squadra: infortunio numero 63. Questo sì, è un record.


Ieri si è dannata la vecchia guardia: Del Piero e Trezeguet si sono spremuti, Cannavaro si è aggrappato a quel poco che ancora gli concede un fisico invecchiato. Sissoko ha usato unghie e denti. L’Atalanta ha segnato e avuto occasioni, si è un po’ perduta nel finale. Sembrava uno scontro salvezza. Ed in effetti lo era: ad ognuno la sua salvezza.

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