Di Pietro chiede al Pd la "testa" di Bassolino D'Alema: "Se non volessi Veltroni glielo direi"

Il leader dell'Italia dei valori torna ad attaccare il governatore della Campania: "Da due anni chiediamo le dimissioni". Anche Veltroni vuole risolvere il problema. Ed è pronto a garantire a Bassolino un seggio a Strasburgo. D'Alema replica al leader del Pd: "Se non lo volessi glielo direi"

Di Pietro chiede al Pd la "testa" di Bassolino 
D'Alema: "Se non volessi Veltroni glielo direi"

Milano - La questione morale irrompe ancora una volta sul palcoscenico della politica. Berlinguer parlò di superiorità morale della sinistra (intendendo per sinistra il solo Pci). Occhetto edificò la Quercia sulle macerie della rivoluzione mediatico-giudiziaria che aveva spazzato via i partiti di maggioranza della cosiddetta Prima Repubblica. Di Pietro, una volta "sceso in campo", ha proseguito il lavoro continuando a battere sui soliti tasti: politica e giustizia, giustizia e politica. Oggi il tema è di strettissima attualità. In Campania ma non solo. Veltroni avrebbe chiesto a Bassolino di fare un passo indietro prima che sia troppo tardi. Ma il governatore della Campania prosegue dritto per la sua strada. Almeno per ora. Di Pietro però continua a picchiare come un martello.

"Bassolino si dimetta" Non usa giri di parole il leader dell'Italia dei valori. "La questione morale è sempre esistita, non è mai stata rimossa ma solo messa sotto il tappeto. Oggi più che mai interessa tutti i partiti, e per questo serve un codice interno. Noi ce lo siamo dati: divieto di candidatura per chi è indagato, e divieto di assumere o mantenere incarichi di governo, nazionale o locale, per chi è rinviato a giudizio". L'ex pm annuncia: "La richiesta che questo codice sia applicato dai nostri alleati, come abbiamo fatto in Abruzzo, la faremo per tutte le prossime elezioni".

Abruzzo, Toscana e Campania Del resto la questione morale, aggiunge Di Pietro, "riguarda chi è presente nelle istituzioni e approfitta di questo ruolo. Interessa tutti i partiti, e lo dimostrano i casi Abruzzo, Toscana e Campania". In quest’ultima regione in particolare, "ci sono stati fatti così gravi che impongono decisioni a prescindere dagli esiti giudiziari. Da due anni chiediamo le dimissioni di Bassolino: c’è una responsabilità politica che deve avere conseguenze".

Cresce l'imbarazzo nel Pd Le dimissioni di Bassolino dalla presidenza della Campania risolverebbero non pochi problemi al Pd. Il partito di Veltroni le vorrebbe entro Natale, insieme a un rimpasto della giunta Iervolino all'ombra del Vesuvio. La "linea dura" per evitare che la bufera giudiziaria partenopea possa colpire al cuore anche il Pd. E a pochi mesi dalle Europee il pensiero è d'obbligo.

Bassolino accetterà? Al governatore, secondo indiscrezioni, verrebbe garantita la candidatura al parlamento europeo nel 2009. Insomma, non proprio un calcio nel sedere ma, tutto sommato, un bel "contentino" per un uomo che, da quindici anni, domina a Napoli e dintorni, prima come sindaco e poi come presidente della Regione. "Non si può più andare avanti così e io non posso più coprire quello": sarebbe questo il succo del rapporto ricevuto da Veltroni sulla situazione campana e su Bassolino, da parte dell’ex ministro Luigi Nicolais, numero uno del Pd provinciale partenopeo. Ma O' Governatore si accontenterà del rifugio dorato del parlamento europeo?

Nicolais: "Non abbiamo chiesto le dimissioni" "Confermo che c’è stato un colloquio con il segretario del Pd sulla situazione di Napoli e della Campania che presenta molti punti di difficoltà e di crisi", dichiara l'ex ministro.

"Proprio davanti a questi problemi - aggiunge Nicolais - si è deciso di promuovere una riunione del coordinamento nazionale del partito alla quale saranno invitati i principali esponenti del Pd della Campania". Di dimissioni per ora non si parla. Ma Bassolino non dorme sonni tranquilli. E forse pensa già a Strasburgo.

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