Ha deciso di interrogarlo con soli ventanni di ritardo. Antonio Di Pietro (nella foto), in qualità di ex magistrato nellinchiesta su Tangentopoli, sfida Carlo De Benedetti. Dopo aver letto lanticipazione del libro Eutanasia di un potere di Marco Damilano, nella quale lIngegnere insinua che i titolari dellinchiesta avrebbero favorito Gianni Letta e Adriano Galliani, a scapito di altri, a Tonino gli si deve essere gonfiata la vena. «Lo sfido a venire in un pubblico dibattito, il 17 febbraio alle 17 a Milano, per riaffermare ciò che ha detto nel libro e cioè che noi, come Mani pulite, avremmo favorito una parte politica». Sceglie proprio quella data, ventesimo anniversario dellinchiesta (17 febbraio 1992), per lanciare il guanto della sfida, respingendo al mittente ogni critica sulloperato del pool di pm milanesi.
«Io quellinchiesta lho fatta, e non ho favorito nessuno. Se non verrà se ne assumerà le responsabilità». Poi, laggiunta, a mezza bocca, minaccioso: «Carte alla mano, Ingegnere! A buon intenditore...». Meglio tardi che mai.Di Pietro interroga lIngegnere Ma con ventanni di ritardo
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.