RomaIl primo round è a favore di telecamere, ad Annozero, il secondo in piazza Montecitorio. Il leader dellIdv Antonio Di Pietro attacca il ministro della Difesa al grido di «fascista», e Ignazio La Russa gli risponde urlandogli in faccia «analfabeta».
Come detto, la polemica si accende due sere fa nel salotto tv di Michele Santoro, dove poco prima proprio La Russa aveva polemizzato con uno studente che aveva giustificato le violenze di piazza, arrivando a minacciare di lasciare lo studio televisivo, prima di tornare a sedersi. Giusto in tempo per finire nel mirino di uno scatenato Di Pietro, che prima critica la reazione del ministro della Difesa al discorso dello studente, e poi dice, testualmente: «Ecco, io non ho mai capito finora, lo dico col cuore in mano, quando dicevano, finito il fascismo, ma che vuol dire essere fascista?, ecco, essere La Russa. Questa è lessenza del fascismo più be (sic), non lasciar parlare, non ascoltare». Tonino è un fiume in piena, e nessuno lo argina. La Russa ridacchia e scuote la testa, «siamo arrivati al fascismo di Di Pietro», esclama, e Tonino a quel punto perde ancor di più le staffe, «La Russa è un fascista, e usava pure lui il manganello a suo tempo, quando faceva il fascista in mezzo alla strada». Alla fine, il ministro della Difesa si alza, ridendo, prende Santoro per un braccio e lo «trascina» davanti a Di Pietro, chiedendogli di domare il leader politico. Insomma, finisce in farsa, e solo quando la verve dialettica dellex pm si esaurisce, improvvisamente, insieme al fiato.
Il seguito, ieri mattina. Quando i due «duellanti» si incontrano ancora, di fronte allingresso della Camera dei Deputati. Stavolta, secondo la cronaca dei giornalisti parlamentari presenti alla scena, il faccia a faccia è rapidissimo e lapidario: «Ciao fascistone», sibila Di Pietro, «ciao comunista del cazzo», replica La Russa. Il bello è che Di Pietro si scomoda a dettare una precisazione alle agenzie, per spiegare che sì, è vero che ha chiamato La Russa «fascistone», ma non è vero che si sia fermato per salutarlo,ma che semmai «è stato lui che ha cercato di salutarmi».
Insomma Di Pietro accusa in più «tempi» La Russa di essere fascista, e anche se le «ammissioni» di rimando del ministro sono palesemente ironiche, per Tonino sembra ci sia roba a sufficienza per evocare un clima da golpe nero: «Può un ministro della Repubblica, il ministro della Difesa, fare apologia di fascismo, avendo a disposizione le Forze Armate?», sostiene ancora il leader Idv. Parole contenute in un videomessaggio diretto al Quirinale, e postato sul blog di Antonio Di Pietro ieri nel primissimo pomeriggio.
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