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Di Pietro sta col Pd: "Ripartiamo da Vasto"

Il leader dell'Idv: "Quella foto non va ristretta, ma allargata a movimenti e società civile". E sullo Ius soli non ha esitazioni: "Sì, sì, sì"

Di Pietro sta col Pd: "Ripartiamo da Vasto"

Se De Magistris e Vendola sembrano sul punto di mollare il Pd, Antonio Di Pietro sostiene che l’alleanza di Vasto sia "doverosamente da rilanciare". Il leader dell'Idv, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa ricorda l'importanza di un "sistema bipolare, in cui i cittadini devono poter scegliere prima". Parlando in altri termini, è importante un'opposizione unita, un'alleanza a tre tra Idv, Sel e Pd, che parta da quella famosa foto scattata lo scorso settembre a Vasto e che anzi si allarghi "aprendo a movimenti e società civile".

L'Italia dei Valori, inoltre, sta con Napolitano sul concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. Quando infatti Fazio gli chiede se sia a favore del cosiddetto Ius soli, infatti, Di Pietro non ha esitazioni: "Sì, sì, sì", risponde prontamente. E aggiunge: "Il problema di fondo è che se una persona nasce qui, ci paga le tasse e alla fine ci muore pure perché non deve avere la cittadinanza?".

Per quanto riguarda invece il lavoro del governo, Di Pietro, in genere fiero contestatore dell'esecutivo Monti, ha apprezzato invece il decreto sulle semplificazioni varato ieri: "Il primo provvedimento del Governo conteneva tasse per i tartassati e niente per gli altri. Riguardo alle semplificazioni che sono state presentate ieri noi riteniamo invece che, anche se non sono ancora sufficienti, meglio poco che niente e noi siamo orientati molto positiviamente". Più critico, invece, sulle liberalizzazioni: "Riteniamo che si possa e si debba fare molto di più"

Di Pietro ha quindi confermato l'atteggiamento laico del suo partito: "Non vogliamo commettere l’errore di dire tutto ciò che fa questo Governo va bene perché l’altro era una tragicommedia. Ho dato la fiducia a questo governo perché nascesse, perché è fatto da persone serie, competenti e capaci.

Chi sta in Parlamento non deve però votare sì o no a un provvedimento per quel che c’era prima, ma bisogna guardare al merito".

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