Gianandrea Zagato
Operare trasformazioni del territorio puntando sulla qualità. Obiettivo che Aler concretizza in quel di Pieve Emanuele, nel sud Milano dove il programma di riqualificazione urbana risponde a tre criteri: qualità dellabitare, dellurbanistica e ambientale.
Venti ettari da riqualificare, con un investimento complessivo di 170 milioni di euro: progetto messo a punto dallazienda lombarda di edilizia residenziale «con la snellezza e le procedure tipiche del privato» chiosa Luciano Niero. Annotazione sulla «trasformazione dellabbandono in valore» che per il presidente dellAler rappresenta «il futuro del vecchio Istituto autonomo case popolari, che già ha ceduto il passo ad unazienda moderna qual è Aler capace di tradurre nei fatti - con i contratti di quartiere di nuova generazione - una visione progettuale adulta e in grado di rispondere alle esigenze dei residenti. Scelta che ha poi portato, tra laltro, alla nascita di Asset srl ovvero ad nuova struttura societaria finalizzata allo svolgimento di progetti integrati pubblico-privati». Come dire: «Collaborazione in partnership pubblico-privato e realizzazioni di più efficienti servizi nel campo dellabitare». Svolta dellattività di Aler per dare una risposta coerente alla domanda di residenza qualificata che viene dai cittadini.
Nuova visione che col Pru di Pieve Emanuele «prima grande esperienza di riqualificazione di edilizia direzionale dismessa» significa «dar vita ad uno spazio per vivere e crescere: una nuova città giardino, satellite di una metropoli alla quale è collegata da efficienti infrastrutture ma mantiene però la propria identità». E basta leggere la planimetria dellintervento per rendersi conto quanto le valutazioni firmate da Aler siano oggettive: il modello Pieve Emanuele è una città che nasce dal nulla, che non occupa nuovi spazi, non ruba verde, non deturpa prospettive ma trasforma, come sostiene Niero, «labbandono in valore» sia per i residenti che per gli investitori ma pure per il territorio e le Istituzioni che lo governano. «Intervento che investe unarea dismessa di nuova generazione, che comprende immobili abbandonati a destinazione direzionale, il quartiere ex Enpam e alcune aree di proprietà comunale» fa sapere Niero: «Spazi che in via delle Rose presentano gravi criticità urbanistiche e sociali, 200mila metri quadri che, trasformati, diventeranno il centro vitale e dinamico di Pieve Emanuele».
La trasformazione dellintero comparto prevede la realizzazione di 348 alloggi destinati a residenza sociale in locazione, oltre a residenza convenzionata (185) e libera (150), strutture direzionali (più di 13mila mq) e un parco commerciale di 21.600 metri quadri.
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