Pif racconta i «briatoromani». E non commenta

Una volta era una Iena. Adesso non è che si sia ammorbidito molto, però ha trovato un modo tutto suo di sbranare. S’è tolto la giacca nera, ha traslocato su Mtv (da tre anni ormai), ha agguantato una telecamera a mano e si è messo a girare per il mondo come Testimone. Pif e la penisola dei famosi, Pif e lo scassaminchia, Pif in Brasile a raccontare il Futebol de Rua, Pif in Costa Smeralda, Pif a colloquio con suor Anna per capire la vocazione, Pif al Palio di Siena, Pif che incontra il paranormale. Pif sta per Pierfrancesco Diliberto (Palermo, classe 1972) e detto così, l’elenco dei titoli delle puntate sembra un po’ l’almanacco di Topolino giornalista. Invece la Iena è cresciuta e ha pure fatto un passo indietro, in senso buono. Meno ansia di protagonismo, più fatti. E Pif è talmente bravo a scegliere situazioni e personaggi che si commentano da soli da potersi esimere da commenti incarogniti. In una delle ultime puntate (va in onda il lunedì alle 21 su Mtv, appunto), l’ex Iena ha fatto un reportage sulle Vacanze Smeralde. Pierre, Suv, orologioni e soldi cafoni. Pif nella Mecca del lusso burino. Epigoni di Briatore, quarantenni che a casa, verso Foggia, vivono ancora con la mamma ma una volta all’anno vanno a prendersi il brivido nelle discoteche della Costa. Vanno là a sentirsi qualcuno. «Baratoneti» tra un bancone del Sottovento e un tavolo del Billionaire, tra una festa al Ritual, e una al Phi Beach. Ordinano bottiglie di Crystal da offrire agli sconosciuti, i vocalist pronunciano il loro nome al microfono, i camerieri provvedono a dividere la folla fino al loro tavolo, aiutati da vassoi, cestelli per il ghiaccio e trionfi di «bengala». Molto status, molto Briatore. Le ragazze immagine (pessima immagine, a dire il vero), il privé e chi non può. E le coppie della Brianza che vanno a farsi la fotografia davanti al negozio «del Flavio». Con in vetrina le babbucce milionarie e l’effigie del milionario fondatore. E poi quelle che «vengo qui tutti gli anni ma non ho ancora conosciuto nessuno come dico io» e chissà com’è come dice lei. Il mare più bello del mondo piazzato come un accidente alle spalle di un’orda di nottambuli ignari arrivati, trent’anni dopo, dove bisognava essere trent’anni prima.

E Pif che filma, li lascia fare perché sa che basta così. Perché ciò che riescono a farsi da soli è meglio di qualsiasi commento, di qualsiasi Candid Camera, di qualsiasi Scherzi a parte. Non ha nemmeno più bisogno di fare la Iena.

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