Il piccolo Comune di Pigna, nellImperiese, meno di mille anime, diventa capofila di un importante progetto europeo che coinvolge unarea del Sudamerica dove vivono 300mila persone. Pigna è stato riconosciuto idoneo, dagli esperti internazionali, a diventare capofila di un piano di ricerca e investimento da tre milioni di euro per valorizzare la regione del cosiddetto «bioma Pampa» e creare un parco internazionale protetto a cavallo di tre stati dellAmerica latina: Brasile, Uruguay e Argentina. Lobiettivo è quello di migliorare la vita della popolazione locale, limitando lo sfruttamento insensato del territorio, e anche quello di promuovere lo sviluppo economico, magari con un occhio di riguardo al turismo sostenibile.
«In questa regione lo sviluppo socioeconomico è ancora precario e la sopravvivenza della popolazione è a rischio - spiega lantropologo Paolo Giardelli, che partecipa al progetto -, nel contempo esiste un enorme patrimonio culturale e ambientale che, oltre alla necessità di essere preservato può divenire un volano per lo sviluppo dellintera regione nel rispetto delle potenzialità ambientali».
Benché possa sembrare strano a un superficiale approccio ci sono diversi punti in comune tra Pigna e la regione del «bioma Pampa», come fanno notare del resto i responsabili del progetto. Anche Pigna insiste in una zona dove lo spopolamento dellentroterra ha creato nel corso degli ultimi decenni un impoverimento dellarea, ma è stato efficacemente contrastato con lo sviluppo di una potenzialità turistica - nel caso specifico le terme - che hanno prodotto ricchezza con un occhio di riguardo allambiente. Basti dire che, nonostante il minuscolo numero di abitanti, Pigna conta su un bilancio comunale di circa tre milioni di euro, per questo motivo, anche dal punto di vista amministrativo è stata considerata dallUnione Europea allaltezza del compito assegnatole.
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