Politica

Pillola abortiva, la sperimentazione può ripartire

Obbligatorio il ricovero delle pazienti. L’ospedale Sant’Anna di Torino si adegua alle direttive ministeriali

da Torino

La sperimentazione della pillola abortiva può ripartire. Il Sant’Anna di Torino ha adeguato il suo protocollo alle direttive del ministero della Salute e così le pazienti che si sottopongono al trattamento saranno ricoverate fin dalla prima somministrazione del farmaco. Ieri il ministro Francesco Storace ha dato il via libera alla ripresa della nuova tecnica di interruzione della gravidanza da parte dell'Ospedale. «Solo questa mattina (ieri, ndr) ho ricevuto dall'Agenzia del farmaco la notifica dell'ospedale Sant'Anna di Torino del nuovo protocollo sulla sperimentazione della cosiddetta pillola abortiva», si legge in una nota. «La responsabilità della ripresa dell'iniziativa di ricerca - come detta la legge - sta ora in capo unicamente all'ospedale, fatto salvo il dovere del ministero di verificare la coincidenza tra il nuovo protocollo e l'attività di sperimentazione».
La querelle della pillola abortiva parte da lontano e vede protagonisti l’ospedale Sant’Anna di Torino e i vertici del ministero della Salute. Alla fine di settembre Storace aveva firmato un'ordinanza di sospensione della sperimentazione della pillola Ru486 all'ospedale torinese, specificando che l'uso del farmaco avrebbe potuto riprendere solo con il rispetto rigoroso di tutte le procedure e le indicazioni del Consiglio superiore della sanità. Gli ispettori dell'Agenzia del farmaco avevano infatti riscontrato delle irregolarità nella sperimentazione. Il caso più grave riguardava una paziente che, dimessa dopo la prima somministrazione del farmaco, aveva avuto una «sospetta espulsione parziale fuori ricovero». L’episodio, confermato dai medici dell’ospedale, non è conforme al parere espresso dal Consiglio superiore della Sanità ma è anche contraria alle regole della 194 che impone che l’interruzione della gravidanza avvenga e si completi in regime ospedaliero per garanzia e tutela della salute della donna. Da qui la decisione di sospendere la sperimentazione e di riprenderla a condizione che il ricovero delle pazienti venga effettuato fin dalla prima somministrazione. La decisione sulla sospensione del trattamento era stata contestata dalla regione Piemonte che aveva annunciato il ricorso al Tar sulla sospensione. Ma intanto l’ospedale si è adeguato alle direttive ministeriali e quindi può procedere.
Cauta soddisfazione da parte dei medici che praticano l’aborto in pillole. «Prendo atto con soddisfazione» del via libera del ministro della Salute Francesco Storace, ma l'Ospedale Sant'Anna «non può ripartire fino a quando non arriverà la notifica dal Ministero» dice Silvio Viale, ginecolo e leader dei radicali del capoluogo piemontese. «Speriamo che non impieghi 12 giorni come quelli che ha impiegato il nostro protocollo per essere recapitato al Ministero». Viale, però, fa notare come il via libera di Storace arrivi proprio il giorno prima della sua visita di due giorni in Piemonte.

«Ho l'impressione - dice il ginecologo - che il ministro volesse evitare due giorni di fuoco».

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