Con la pillola telecamera il sogno di Asimov è realtà

La pasticca si ingoia e permette visite mediche «dall’interno». Come nei classici di fantascienza

da Milano

Gli Stati Uniti e l’Unione sovietica inventano contemporaneamente un meccanismo in grado di miniaturizzare la materia. Il primo esperimento viene fatto proprio su uno degli inventori: lo scienziato è ferito e un equipaggio a bordo di un sommergibile viene miniaturizzato, in modo da entrare nel suo corpo ed eseguire un intervento chirurgico dall’interno. Ma la miniaturizzazione dura solo sessanta minuti, se non escono in tempo torneranno a dimensioni normali uccidendo lo scienziato. Questa storia nel 1966 divenne un successo mondiale al cinema: è la trama di Viaggio allucinante, il film di Richard Fleischman che è considerato un classico della fantascienza.
E ora che la Guerra fredda è finita, tra Stati Uniti e Urss, la corsa al «viaggio allucinante» l’hanno vinta i tedeschi. Il prestigioso Fraunhofer institute ha annunciato infatti l’invenzione di una speciale pillola che ospita all’interno una microscopica telecamera: un apparato in grado di viaggiare all’interno del corpo umano. Il meccanismo è dotato oltretutto di piccolissimi diodi in grado di illuminare la zona che la telecamera inquadra. L’immagine viene poi trasmessa a un ricevitore esterno, permettendo al medico di «visitare» letteralmente il paziente dall’interno.
In realtà meccanismi analoghi, microtelecamere da ingoiare, esistono già, ma la vera innovazione della PillCam, realizzata in collaborazione con inglesi e israeliani, è la possibilità che il medico ha di guidare dall’esterno la pillola. Questo vuol dire che il medico può dirigere la pillola verso la parte che gli interessa osservare. Soprattutto è possibile frenarne la naturale discesa lungo l’esofago per fermare l’immagine su un determinato punto. «Finora questo era impossibile - spiega il dottor Frank Volke del Fraunhofer Institute - Ora abbiamo sviluppato una speciale calamita, grande come una barretta di cioccolato, che il medico può tenere in mano durante l’esame e in questo modo guidare i movimenti della pillola lungo il corpo del paziente. L’esame può durare anche una decina di minuti, riuscendo sempre a "governare" lo strumento e osservare le immagini che trasmette all’esterno». Al paziente basterà mandar giù la pillola con un bicchiere d’acqua, non è necessaria nemmeno anestesia. E potrà evitare così esami fastidiosi che fino a oggi si facevano con un invasivo stetoscopio.
Chissà cosa ne penserebbe Isaac Asimov. La pillola rappresenta un po’ anche un suo sogno che si avvera, come spesso accade con le invenzioni della fantascienza (forse perché gli scrittori sono i migliori interpreti dei sogni dell’uomo). Del resto l’idea del viaggio nel corpo è un classico che torna in tutta la storia della fantascienza, e la stessa pellicola del ’66 non è sfuggita all’immancabile remake: Salto nel buio, di Joe Dante, interpretato tra gli altri da Meg Ryan.
Dal canto suo Asimov in realtà non aveva scritto la storia che è alla base del film di Fleischer. Ma gli piacque talmente che accettò la proposta della 20th Century Fox di scrivere una storia a partire dalla trama del film (tratta invece da un racconto di Otto Klement).

Il grande maestro della science fiction però volle modificare il finale cancellando il lieto fine: mentre al cinema gli «uomonauti» riuscivano a sfuggire alle insidie del sistema immunitario e a uscire in tempo dal corpo, nella versione di Asimov lo fanno esplodere. Pare che con la PillCam si correranno meno rischi.

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