Roma

Per la pineta un piano antincendio e i primi sabotaggi

Per la pineta un piano antincendio e i primi sabotaggi

Stefano Vladovich

Quasi 400 ettari di pineta e macchia mediterranea andati in fumo. E poi focolai continui, atti vandalici e tracce inquietanti di oscure manovre per sabotare il sistema di sicurezza. Come la distruzione di una delle due vasche di raccolta per l’acqua destinata agli elicotteri del 115 e della protezione civile avvenuta l’altra notte, non a caso alla vigilia della presentazione del piano antincendio. Una serie impressionante di episodi criminali tanto da allertare la Procura antimafia. Scopo dei piromani? Distruggere il polmone verde di Castelfusano, dal ’96 inserito nella Riserva Statale del Litorale.
Ieri il via al nuovo piano antincendio boschivo 2005, A.I.B., presentato dal prefetto Serra assieme al questore di Roma Fulvi, al comandante del reparto provinciale dei Carabinieri, colonnello Amato, al comandante della Guardia di Finanza colonnello Zafarana, al comandante della Forestale, agli assessori all’ambiente Bonelli e Esposito, rispettivamente di Regione e Comune, nonché al presidente del XIII Bordoni e alle associazioni di volontariato. Tanto per citare alcune delle forze messe in campo ieri al casino Pantano di via Martin Pescatore, sede della centrale operativa che vigila, 24 ore al giorno, su pini, lecci e farnie secolari. «Tornare a far rivivere la pineta di Castelfusano intensificando attività e servizi legati alla prevenzione degli incendi e alla lotta agli insediamenti abusivi». Per il prefetto Serra sono i principali obiettivi del piano «estate sicura» inaugurato esattamente nel luogo in cui, il 4 luglio 2000, le fiamme circondarono decine fra addetti ai lavori e residenti costringendoli alla fuga. A mantenere vivo il ricordo del terribile rogo appiccato da delinquenti senza scrupoli la «spianata» che accoglie quanti arrivano dalla Cristoforo Colombo o dall’Infernetto. Punto chiave del progetto la divisione della pineta in 4 quadranti, il monitoraggio, attraverso un circuito di telecamere piazzate sulla torre di Tumuleti e il pattugliamento continuo a cavallo e con mezzi fuoristrada. I costi? Mezzo milione di euro stanziati dalla Regione, 250mila euro dal Campidoglio, 10mila euro dal Municipio. Altri dati: 4 autobotti e 2 autocarri antincendio, un servizio di pronto intervento attivo per 4 mesi (dal 3 giugno al 30 settembre) articolato in 4 turni: 2 diurni (7-13 e 13-20) e 2 notturni (20-2 e 2-7).

Il contributo della Pisana, infine, ha garantito lo stazionamento in pineta di un nuovo elicottero antincendio.

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