Libri aperti ovunque, a creare disordine ma anche a comporre forme e spazi, come se fossero mattoni il cui impasto non è il cemento, ma il sapere e il suo derivato quasi naturale, il dubbio. La scena studiata per la pièce Terra di nessuno di Harold Pinter - in cartellone al Teatro Out Off fino all11 febbraio, in prima nazionale - è di quelle che colpiscono locchio e limmaginazione. «Uno spazio che volevamo metafisico - spiega il regista Lorenzo Loris, che con Daniela Gardinazzi ha pensato questa scenografia -. I motivi sono molteplici: innanzitutto, era difficile riprodurre lambiente immaginato da Pinter, e cioè un lussuoso appartamento londinese nel quartiere di Hampstead. In secondo luogo, appare chiaro come il duello raccontato nella storia sia piuttosto un individuale esame di coscienza, una battaglia mentale, quasi schizofrenica, di un singolo. Difatti, a contendere lo spazio ai libri ci sono numerose bottiglie di alcolici».
Un viaggio mentale figlio di una sbornia, dunque, a confermare lantico detto, in vino veritas. Verità scomoda e fastidioso bilancio esistenziale che pesano sulle spalle del vecchio scrittore, ricco e di successo, Hirst (interpretato da Gigio Alberti). Il duello di cui sopra è tutto tra lui e il poeta vagabondo e squattrinato Spooner (Mario Sala), incontrato per caso in un pub, e portato a casa per proseguire un dialogo stimolante, per metà etilico e per metà filosofico. È una lunga notte, tutta da bere: gradazioni alcoliche e tenzoni dialettiche si avvicendano sulla scena vibrando sulle corde della comicità. «Pur avendo un sottofondo di amarezza - spiega il regista Lorenzo Loris - Terra di nessuno è una commedia. Si tratta di unopera minore colpevolmente poco rappresentata, che mostra un volto di crudeltà proprio per questa sua scelta di voler far ridere su temi anche dolorosi. Hirst è lartista di successo che, progressivamente, si è distaccato dalla realtà e vive prigioniero dei propri ricordi, Spooner si guadagna da vivere come barista saltuario, passa il tempo tra la gente, in strada. La sfida è tra un uomo del passato e uno del presente. Alla fine, questo è un testo sulluso della memoria e sul nostro rapporto col tempo. Che lalcol, tra laltro, contribuisce a rendere relativo».
La scelta di Pinter, per Lorenzo Loris è venuta tuttaltro che casualmente: «Dopo il Finale di partita di Beckett - spiega il regista - Terra di nessuno ci è sembrata la naturale continuazione del nostro percorsi di avvicinamento ai grandi classici del 900.
Al Teatro Out Off fino all11 febbraio da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16. Ingresso 16 euro, per informazioni telefono 02.34532140.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.