Una pioggia di smentite: niente soldi e favori

Una pioggia di smentite: niente soldi e favori

RomaLa bufera dell’inchiesta romana sugli appalti Enav sconvolge il mondo politico e dal Palazzo arrivano le preoccupate reazioni di ex ministri e parlamentari.
È secca la smentita di Giulio Tremonti (nella foto), che non vuole essere presentato come uno dei principali politici di riferimento di Guido Pugliesi, l’amministratore delegato dell’Enav da due giorni agli arresti domiciliari con l’accusa di illecito finanziamento ai partiti. Eppure è questo che risulta dall’ordinanza del gip Anna Maria Fattori, per i provvedimenti cautelari che hanno portato in carcere anche per frode fiscale Manlio Fiore, direttore commerciale della società Selex e il commercialista Marco Iannilli, che saranno forse interrogati domani. «Mi dispiace deludere - scrive in una nota l’ex ministro dell’Economia - ma non sono mai stato il “referente politico” del dottor Pugliesi Guido, che ho la fortuna di non frequentare, né dell’Enav».
Ieri è arrivata una categorica smentita anche dal legale di Pugliesi sulle «presunte frequentazioni» dell’amministratore delegato di Enav con esponenti politici come i ministri Matteoli, Tremonti e Brancher. L’avvocato Francesco Scacchi ha precisato che si è trattato di «sporadici contatti in questione, allorché effettivamente intercorsi, intrattenuti per esclusive finalità istituzionali».
Le accuse sul pagamento di tangenti sono state lanciate dall’imprenditore Tommaso Di Lernia contro diversi politici, dal tesoriere dell’Udc Giuseppe Naro all’ex braccio destro di Tremonti Marco Milanese, dal Pdl Aldo Brancher all’ex deputato di Fi Ilario Floresta. E in un’interrogatorio a settembre Lorenzo Cola, consulente esterno di Finmeccanica, ha parlato di uno «stretto rapporto» con Tremonti, precisando che «a causa degli impegni del ministro» fu cercato un collegamento con un suo uomo di fiducia: Milanese. «È completamente falsa e priva di ogni fondamento», afferma proprio Milanese, la notizia che, dopo aver favorito nomine in azienda, avrebbe ottenuto una carta di credito per viaggi e vacanze gratis. «Ciò risulta - dice - in modo inequivocabile dagli accertamenti fatti dalla magistratura. Sarebbe stata sufficiente una semplice verifica documentale per dimostrare che quanto affermato dal Cola Lorenzo sia risultato completamente falso». Il deputato Pdl se la prende con i mass media, accusandoli di tradire «il dovere di verità che le è proprio asservendolo a oscuri interessi di parte».


Mentre si autosospende il responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica Lorenzo Borgogni, il deputato Pd Francesco Boccia chiede al governo di «azzerare» i vertici delle aziende coinvolte nell’inchiesta e il leader dell’Idv Antonio Di Pietro reclama dal premier Mario Monti una forte lotta alla corruzione, promettendo collaborazione. Quanto a Walter Veltroni, non crede che l’inchiesta Enav sia «una campagna contro i centristi» dell’Udc. È solo, dice, «il segno che la magistratura fa il suo dovere».

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