Pippo il Grande prenota ori e record

Tutti gli innamorati del circo acquatico gli tirino pure gli anelli del disaccordo, tanto a lui interessano solo i Cerchi. Olimpici, ovvio. A Filippo Magnini i gioielli della Manaudou, che gli arrivano in faccia, non fanno né caldo né freddo. Lui è un tutt’uno con la vasca. Lunga o corta, da Montreal a Melbourne passando per Helsinki, il 25enne pesarese vince dappertutto. Anche in Cina ha già trionfato: due ori nelle staffette 4x100 e 4x200 stile libero disputate a Shanghai nel 2006. Ma a Pechino sarà un’altra storia. A Pechino, Pippo va in cerca dell’unico oro che manca alla sua personalissima collezione di trionfi, cominciata quattro anni fa a Madrid: l’oro olimpico nei 100 stile libero, la «sua» gara. Ad Atene fallì e il bronzo di staffetta non attenuò la delusione. Quest’anno, invece, Filippo Magno, Filippo Magno promette grandi cose. Amatissimo perché genuino e spaccone (le signorine si sciolgono davanti al bicipite mostrato quando tocca per primo il bordo vasca), Pippo è l’uomo da battere. E l’uomo che potrebbe infrangere il record di Van den Hoogenband sui 100.

Nelle acque pechinesi lui, che aveva cominciato con il beach volley e si era convertito alla rana, rischia davvero di completare il suo quadriennio magico. Perché dietro quel sorriso guascone c’è davvero un fenomeno. Non si era capito?

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