Pirelli-Triennale, un’unione che si mette in mostra

Pirelli-Triennale, un’unione che  si mette in mostra

Le prime iniziative sono già in cantiere: per il 2008 è prevista una mostra sulla storia della Pirelli, assemblata attingendo ai materiali fotografici e di comunicazione dell'Archivio storico di un gruppo che da 135 anni rappresenta una parte sostanziale della cultura industriale milanese e italiana. A seguire, il rilancio, attraverso una vetrina d'eccezione come gli eventi della Triennale, di un prodotto di lunga tradizione per Pirelli, il «Cinturato», nome che nel 1951 identificò il primo pneumatico radiale e che oggi è stato riprogettato per limitare il consumo di combustibile e quindi le emissioni di CO2.
Questi sono soltanto i primi frutti della nuova sinergia tra il Gruppo Pirelli e la Triennale di Milano. Ma possiamo facilmente immaginarne altri, come ad esempio una presentazione d'eccezione del Calendario Pirelli anno dopo anno, con mostre e manifestazioni ad hoc, visto anche l'interesse della Triennale ad approfondire il rapporto con la fotografia.
Ecco un assaggio di quel che significherà l'accordo di collaborazione siglato ieri tra il Gruppo Pirelli e la Triennale di Milano («Dovrebbe durare due anni rinnovabili, ma siccome lo abbiamo firmato con la Triennale siamo saliti a tre», ha commentato il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera), che prevede un contribuito economico di 250mila euro l'anno da parte di Pirelli alla Triennale, al fine di progettare e sviluppare una serie di iniziative comuni in campo culturale, per consolidare e rilanciare i rapporti tra impresa e architettura, urbanistica, arti visive, grafica, design e comunicazione.
«Contro la logica della decadenza, l'unico antidoto è la volontà di fare», ha dichiarato Tronchetti Provera. «La struttura mobile del Museo del Design appena aperto in Triennale dà esattamente questa sensazione: di proiezione in avanti». Per Pirelli, che ha da pochi giorni deciso di mettere uno stop all'impegno economico di cinque milioni di euro per la Scala di Milano («Ma continueremo a essere vicini alla Scala - ha garantito Tronchetti Provera - e in caso di bisogno, saremo pronti a intervenire di nuovo con un nostro contributo»), questa intesa a favore della cultura sul territorio milanese si aggiunge alle collaborazioni già in corso con il Piccolo Teatro, il Teatro Franco Parenti, la Pinacoteca di Brera e ha radici che affondano in oltre mezzo secolo fa, quando a Gio Ponti, protagonista della storia della Triennale fin dalla fondazione, fu affidata da Alberto Pirelli la realizzazione del Grattacielo Pirelli.


Per questo Tronchetti Provera non ha avuto difficoltà a immaginare un pezzo di storia della Pirelli da portare in Triennale come apertura della mostra in progetto: «Il viaggio all'estero di un giovanissimo Giovanni Battista Pirelli, ingegnere, che nei primi anni Settanta dell'Ottocento visitò l'Europa con una borsa di studio del Politecnico di Milano». E compresa la portata della modernizzazione, tornò in Italia e nel 1872 fondò la società in accomandita semplice Pirelli&C., «per la fabbricazione di articoli in gomma elastica».

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