«Il Pirellone va avanti sulle aree per Expo E i soci ci seguiranno»

(...)Perché dire che la Regione si è assunta per sua scelta la responsabilità di studiare le modalità giuridiche e finanziarie della nuova società?».
Perché dirlo?
«Forse Podestà non si è spiegato bene. O forse lo hanno capito male».
Temo ci siano le registrazioni. Comunque lei cosa ne pensa?
«Che è stato tutto concordato con i soci. La Regione sta semplicemente cercando le modalità migliori per costituire la nuova società».
Podestà dice anche che la quota di partecipazione della Provincia non è ancora stata stabilita. È solo una questione di soldi?
«Capisco che i vari enti abbiano diverse disponibilità di bilancio, diversi problemi».
Non si era detto di una partecipazione paritaria dei tre enti? Non teme che la Provincia voglia sfilarsi?
«Non credo. Forse c’è solo una buona dose di realismo. Ma la Regione non ne ha mai fatto un problema di quote. Finora le decisioni sono state sempre prese tutti assieme».
Ma avere meno quote significherà indubbiamente contare meno.
«Ripeto che finora c’è stata una totale condivisione tra tutti i soci. Ma è chiaro che da un punto di vista giuridico, chi avrà una maggior partecipazione deterrà una quota più alta di quanto verrà realizzato».
Anche il Comune sembra in ritardo. Il sindaco continua a non dare una data per il passaggio in giunta.
«Problemi di tempistica. La Regione è più avanti nelle procedure, noi in giunta siamo già passati».
Su quelle aree, dopo il 2015, si costruirà. C’è già chi parla di una colata di un grande affare immobiliare.
«Ho letto. I soliti profeti di sventura».
Lei cosa profetizza?
«Nessuna ha la sfera di cristallo. Chissà nel 2015 cosa servirà. Anche le preoccupazioni dell’architetto Stefano Boeri mi sembrano eccessive».
Arriverà tanto cemento?
«Comunque il fatto che a occuparsene sia una società a intero capitale pubblico è la miglior garanzia per i cittadini che il bene comune verrà tutelato».
Sicuro?
«Le aree saranno edificate con accordi di programma. Meglio affidare la tutela del territorio a Regione, Comune e Provincia che ai privati».
I tagli della Finanziaria?
«I soldi per Expo ci sono. Nessunol’ha scambiata per un ente inutile».


Il progetto sarà da ridimensionare?
«La crisi è mondiale e qualunque Paese avrebbe dovuto rivedere i piani. La nostra Expo sarà sobria, senza gli eccessi di altri tempi. Non costruiremo una torre Eiffel, ma la nostra sarà un’esposizione del futuro».

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