Enza Colagrosso
«Lunica cosa su cui tutti i componenti della giunta Marrazzo sono daccordo, è che sono in disaccordo». Usa un paradosso Francesco Aracri, consigliere regionale di Alleanza Nazionale, per commentare la situazione allinterno della maggioranza e soprattutto il caso di Claudio Mancini. Questi, esponente della maggioranza di centrosinistra, lo scorso 26 ottobre aveva rimesso a disposizione della maggioranza il suo mandato di presidente della commissione Bilancio. Un decisione presa nella speranza, come aveva tenuto a far sapere alla stampa, che questo suo gesto potesse trasformarsi in uno stimolo di riflessione per i suoi colleghi di giunta. «Sarebbe bene - fu il monito del consigliere diessino - che la maggioranza presentasse atti impegnativi per il governo regionale allaltezza delle grandi aspettative dei cittadini del Lazio verso il centrosinistra, anziché generiche dichiarazioni dintenti su questioni alle volte marginali».
Ora, a distanza di pochi giorni, Mancini come se nulla fosse torna a convocare la commissione di cui dovrebbe non essere più il presidente e per questo in quella sede è stato contestato anche dai rappresentanti della minoranza. «Ormai il livello di non coesione e di caos di questa giunta di centrosinistra trabocca - dice Francesco Aracri - tanto che loro non riescono più a celarlo e anche i più distratti della minoranza non possono fare a meno di constatarlo: non governano, anzi ora si assiste allassurdo che si dimettono, senza che nessuno glielo chieda, per governare!». Mancini, quando si è dimesso aveva reclamano un «cambio di passo» nellazione della giunta e a tanti questa sua denuncia era sembrata fondata anche perché è ormai evidente che i motori della grande macchina regionale non siano stati accesi in sei mesi. Aracri porta ad esempio loperato (anzi, il non operato) della commissione Lavori pubblici e politiche della casa di cui lui è vicepresidente, che «in questi sei mesi si è riunita tre o quattro volte nonostante lemergenza abitativa di Roma e del Lazio. E se le commissioni non fanno nulla, in consiglio non arriva nulla. Anche per questo - prosegue Aracri - fa sorridere la nuova campagna pubblicitaria messa in campo in questi giorni dalla giunta Marrazzo e finalizzata ad invogliare i cittadini ad interagire con la Regione. Mi chiedo: dal momento che i consiglieri che dovrebbero lavorare non possono farlo e dal momento che il piano strategico della conduzione Marrazzo ancora non emerge, su cosa possono intervenire i cittadini?».
Aracri allarga poi il discorso: «Ho posto più volte allattenzione della maggioranza regionale il bisogno di conoscere se non altro la strategia che questa Regione vuole portare avanti. Nessuno però ha saputo darmi una risposta. Tutto sembra ora essere sospeso per la discussione del bilancio.
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