Un incontro per rassicurare centri sociali, autonomi, movimenti, organizzazioni. Le «enormi aspettative» che si sono create con la vittoria di Pisapia troveranno un riscontro. «I milanesi che sono stati in prima fila, che hanno partecipato, votato, garantito il quorum ai referendum, che si sono sentiti protagonisti, ora non hanno voglia di tornarsene a casa e stare a guardare, ma vogliono che le loro istanze vengano ascoltate». Questo lo spirito con cui martedì sera gli autonomi del collettivo Corsari e Zam hanno organizzato un incontro con gli intemediari tra centri sociali e giunta Pisapia ovvero Paolo Limonta coordinatore Comitati per Pisapia, Luciano Muhlbauer, ex consigliere regionale di Rifondazione ora nel Comitati per Pisapia, Mirko Mazzali, avvocato dei centro sociali, ora consigliere comunale di Sel.
In origine i collettivi avevano invitato alla Barona i neoassessori poi, per non creare imbarazzi al sindaco, gli autonomi si sono accontentati dei suoi fedelissimi, che comunque l’altra sera parlavano a nome dell’amministrazione. La prima rassicurazione che arriva da «noi dell’amministrazione» riguarda la giornata di lunedì: «Come avrete visto - spiega Limonta - lunedì pomeriggio non c’erano transenne a cingere Palazzo Marino, chiunque è potuto arrivare. Questo è il primo messaggio: l’atteggiamento del Comune è cambiato. Poi, avrete notato, che l’assessore Castellano è uscita a incontrare gli inquilini e rassicurarli sul fatto che gli sgomberi saranno fermati per l’estate». Non solo, ieri mattina i clandestini, gli stessi che lunedì pomeriggio protestavano in piazza San Fedele, sono stati ricevuti da Pisapia, hanno bevuto un caffè con lui e parlato qualche minuto della loro situazione. «Sono stati per la prima volta dopo 18 anni ascoltati dal sindaco».
Ma quali sono le aspettative dei centri sociali milanesi che a entrare direttamente in consiglio ci hanno provato, candidando Atomo Tinelli, Face e Gibellini, oltre al loro avvocato, Mirko Mazzali, che è entrato? «Non voglio più gli sgomberi - tuona Franz, leader dei Corsari - nella altre città, penso a Roma e Bologna, le amministrazioni hanno erogato contributi di 800mila euro agli autonomi per realizzare centri sociali. Non si tratta di regalìe, ma di rendersi conto che i centri sociali vanno fatti. Secondo punto: non vogliamo mai più vedere o sentire di patrocini e contributi a centri sociali e circoli di estrema destra. Terzo: mai più vigili a sgomberare i campi rom. Voglio i soldi per il sociale - continua l’elenco Franz - tagliare le auto blu non basta: bisogna dire dove verranno dirottati quei fondi. Noi continueremo a tenere alta la guardia - avverte - perchè non permetteremo che l’amministrazione si distragga e parta per la tangente. Noi andremo avanti con la lotta».
Ci pensa Limonta, l’«ombra» del sindaco, a tranquillizzare gli animi ribelli: con due promesse, fatte a nome della giunta. «Abbiamo già iniziato a fare un monitoraggio degli spazi comunali liberi da assegnare a associazioni, movimenti, circoli attivi nei quartieri: vogliamo restituire alla cittadinanza spazi sociali comuni e di partecipazione. Due: sicurezza non significa più forze dell’ordine in strada, ma vuol dire accendere le luci e i presidi sociali nei quartieri. Vogliamo diminuire le forze dell’ordine in strada, rimettere i vigili a dirigere il traffico e non a fare gli sgomberi».
Mazzali si spinge oltre: «Non solo abbiamo intenzione di chiudere l’ufficio catturandi dei vigili, ma toglieremo i militari di La Russa dalle strade».
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