Pisapia a Boeri: «Anche tu in smoking?»

Pisapia a Boeri: «Anche tu in smoking?»

«Anche tu in smoking?» il gelido saluto del sindaco all’ assessore (sfiduciato) alla Cultura. Battuta da retrovie. Intervallo: il sindaco sta rientrando nel palco Reale dopo aver reso omaggio, come da tradizione, insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti al maestro Barenboim e agli interpreti. Stefano Boeri sta andando a salutare il presidente della Repubblica. È il primo momento in cui i due, loro malgrado (?) si incontrano: hanno trascorso la giornata separatamente, sono entrati alla Scala da ingressi diversi in momenti diversi. Siedono - come prevede l’etichetta, che riserva il palco centrale solo al sindaco e alle autorità - in palchi diversi. Unici tratti in comune la forte emozione per il debutto ufficiale alla Prima, e lo smoking appunto. È pace fatta solo a parole, tradita da visibili imbarazzi. Giuliano Pisapia arriva al Piermarini alle 17, 15 visibilmente emozionato, dopo una giornata densa di prime volte. Alle 11 la cerimonia degli Ambrogini, la prima per lui, dove ha temuto il suo primo discorso alla città, due incontri privati a Palazzo Marino e poi il vertice con l’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran per sciogliere le riserve sul blocco alla circolazione. Le centraline, manco farlo apposta, registrano un netto calo delle polveri sottili, rimane il dubbio amletico, andare avanti per la strada annunciata o meno? Dopo circa mezz’ora il nodo viene sciolto: il blocco viene confermato. Il sindaco si toglie un peso. È ora di andare a casa a prepararsi, indossare lo smoking (non firmato) e via, insieme alla moglie, verso la Scala. Ore 17,15 l’«esordio assoluto»: Giuliano Pisapia fa la sua entrata con la first lady Cinzia Sasso, pantaloni e camicia bianca Armani, stola nera, elegantissima e sobria. Entrambi visibilmente emozionati. Sorride. «Milano continua ad essere la capitale della lirica» commenta con soddisfazione, poi esce di nuovo a fare gli onori di casa, accogliere il presidente Napolitano con la moglie Clio, il premier Monti con la consorte Elsa, il presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, i ministri. Cosa pensa del libertino Don Giovanni? «Non è un mio mito nè una persona che possa vedere con simpatia».
Intanto l’assessore (dimezzato) alla Cultura - è passata solo una settimana dalla riconsegna delle deleghe a Cultura, Moda e Design (persi per strada Expo e Grandi eventi) - fuori dal Piermarini, perfettamente a suo agio, rilascia interviste sul successo della «Scala diffusa», che ha avuto il suo culmine con la lezione del maestro Barenboim al teatro Ringhiera. «È stato stupendo - commenta - il simbolo di un nuovo modo di intendere il teatro». Poi l’ingresso nel foyer, accompagnato dalla moglie Maddalena, anche lei in abito nero. Nonostante il palco dove siede l’assessore sia vicino a quello occupato dal sindaco: «L’ultima volta che ero venuto alla Scala - racconta Boeri - era stato per il restauro, ma in questa veste ufficiale è molto emozionante». Anche Boeri incontra Napolitano, ma dopo il sindaco: «Sono andato a salutare il presidente che conosco da molto tempo - ci tiene a sottolineare - abbiamo commentato l’opera, lui ha voluto regalare a mia moglie il suo libro (Una e indivisibile.

Riflessioni sui 150 anni della nostra italia). Giudizio? Regia perfetta, mi ha colpito la visione analitica della scenografia». «Straordinario» il commento del sindaco. Un abisso di ghiaccio li divide, chissà per quanto ancora.

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