Pisapia-Pd, è rissa aperta fra "compagni"

Vendola snobba il suo uomo a Milano, Penati impietoso mette il dito nella piaga e sul web parte la guerra. Democratici scatenati contro Sinistra e Libertà, ma qualcuno rinfaccia: "Avete soffiato sul caso Trivulzio". E Croci attacca: "A sinistra solo i veti dei signor no"

Pisapia-Pd, è rissa aperta fra "compagni"

Qualcuno lo chiama già «rivalismo», e rende bene l’idea di una competizione un po’ personale un po’ di bandiera. Per altri, più prosaici, è «la gara a chi ce l’ha più lungo». Fra Pd e Sinistra e Libertà, comunque, anche a Milano è rissa aperta. Una rissa che si può seguire on line.
L’ultimo round nasce dalla ormai malcelata competizione fra Giuliano Pisapia, candidato sindaco del centrosinistra - formalmente di tutto - e il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola. Il governatore pugliese, che ha conquistato la leadership mediatico-carismatica dell’area a sinistra del Pd, sembra molto irritato dalle ambizioni del «suo» uomo a Milano. E si tratterebbe di irritazione per un concorrente potenzialmente insidioso dentro il partito. Una questione che sarebbe rimasta relegata ai retroscena politici, se un «pezzo da novanta» del Pd non avesse deciso di mettere il dito nella piaga, provocando una «infiammazione politica» non da poco nella sinistra milanese, che prova ad accreditarsi come concorrente di Pdl e Lega per la guida di Palazzo Marino.
L’ex presidente della Provincia, sconfitto alle ultime elezioni provinciali e regionali e molto vicino al segretario Pierluigi Bersani, forse non ha mai digerito il fatto che gli stata negata l’opportunità di correre da candidato anche alle Comunali, e sul suo profilo facebook ha «postato» un commento che ha scatenato lo scontro: «Nichi Vendola era a Milano per partecipare a un incontro alla Bocconi. Già che c’era - ha commentato acido Penati - poteva anche fare qualcosa a sostegno di Pisapia. Ho controllato anche le note delle agenzie stampa e, a meno di qualcosa che mi è sfuggita, non ho trovato neppure una dichiarazione in cui Vendola ha citato Pisapia».
Apriti cielo. Ventisette militanti o amici di Penati hanno apprezzato il discorso, con l’ormai classico «mi piace». Ma sono seguiti la bellezza di sessantasei commenti. Molti dei quali urticanti, al limite della querela. Insomma, sono volati i piatti.
Molti sono d’accordo con Penati: «Molto strana questa cosa - rileva qualcuno - se non sbaglio noi Pisapia lo abbiamo anche invitato. Eppure Pisapia sarebbe di Sel... non mi è sembrato un bel gesto». Altri chiedono retoricamente: «Il Pd ha attaccato Pisapia finché ha potuto..ha ritardato volontariamente a finanziare la campagna elettorale. E ora fa la morale?». Volano anche «battute grevi». Qualcuno poi rinfaccia criptico a Penati: «Vogliamo parlare dei tuoi sms ai giornalisti in sostegno di Pisapia?». Da sponde Pd fanno notare che Piero Fassino ha rinunciato a un giorno della sua campagna torinese per spenderla qui. «Solo noi dobbiamo fare campagna elettorale volantinando nei mercati e Vendola no?» chiedono altri. «Continua a prendertela con Vendola» intima un compagno. «Filippo che cantonata» sentenzia uno sintetico. Penati viene messo alle strette: «Quando c’è stata la questione Pat-Sasso tu cosa hai fatto? Quale era il tenore delle tue comunicazioni ai giornalisti? Hai soffiato sul fuoco o hai fatto gioco di squadra?».

E Penati si difende, parlando di «atteggiamento meschino e insinuazioni offensive»: «Io non devo rispondere di nulla - scrive - semplicemente perché non ho inviato nessun sms ad alcun giornalista». Potrebbe commentare anche il tutto anche la Moratti, con un bel «pollice insù».

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