Napoli - Sergio De Lucia, vicino al clan dei Di Lauro, è ancora vivo perché un'arma della camorra ha fatto cilecca. Una pistola - non un fucile a canne mozze, come sembrava in un primo momento - impugnata da chi ha fatto irruzione in un appartamento di Secondigliano, a Napoli, ferendo gravemente al volto una donna, convivente del bersaglio principale.
I sicari, forse due persone, avrebbero proprio suonato il campanello di un appartamento del civico 63 di via del Cassano. Carmela Arciella, 47 anni ha aperto la porta, ed è stata ferita alla mandibola: ora lotta per vivere in Rianimazione al San Giovanni Bosco di Napoli. Mentre con il passare delle ore la Squadra mobile della Questura, coordinata da Vittorio Pisani, cerca di fare chiarezza sulla dinamica, l'agguato in casa di ieri sera è la conferma di un fatto chiaro: la tensione è di nuovo alta a Secondigliano.
Lo scenario attuale è però quello dei contrasti fra il gruppo criminale dei Bocchetti e il clan Di Lauro. Uno scontro che, da due mesi a questa parte, produce di nuovo agguati e paura, nel rione della famigerata faida che negli anni scorsi ha prodotto centinaia di morti all'anno per la guerra dei Di Lauro ai loro 'scissionisti'. I Di Lauro continuano a tentare di difendere il loro territorio, e non è escluso che i Bocchetti si siano coalizzati proprio con gli scissionisti. Ma anche questa è una ipotesi, ancora da verificare.
De Lucia, 43 anni, pregiudicato, sfuggito per la seconda volta in quindici giorni a chi lo vuole morto - il 7 febbraio scorso qualcuno gli ha sparato ferendolo all'addome e alle braccia - l'ha fatta franca perché l'arma si è inceppata. Chi era arrivato in casa sua per ucciderlo, però, non si è fermato: gli si è avventato contro massacrandolo di botte, utilizzando probabilmente anche il calcio dell'arma da fuoco, prima di scappare.
Le numerose ferite, contusioni e tagli profondi al volto e su tutto il corpo di De Lucia, hanno lasciato moltissimo sangue nell'ambulanza del 118 che lo ha trasportato al Cardarelli. Secondo i medici però guarirà in trenta giorni. Sempre che non lo ammazzino prima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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