Il guanto glitterato, i calzini con gli strass, il cappello e l'inconfondibile moon wolk: ieri sulla passerella di Miss Grant si è materializzato nei panni di un bravissimo ragazzino l'irresistibile ritmica del Michael Jackson di «Big Jim». Uno dei momenti indimenticabili della 73esima edizione di Pitti Bimbo che chiude oggi a Firenze. Ottima per tanti, riflessiva per altri. «Si moltiplicano i segni più sia in termini di clienti sia in termini di ordini e stiamo registrando un notevole intereresse da parte di India, Cina, Paesi Arabi, Russia e persino Brasile» dice Franco Ferrari amministratore di Spazio Sei, realtà apprezzata per la produzione di marchi come Parrott e Ki6? - una collezione che è riuscita a dare un'immagine fashion ai materiali ecologici - e di linee in licenza come Miss Blumarine e Ice Iceberg. Le cose vanno talmente bene che l'azienda di Carpi ha raddoppiato lo spazio industriale.
Tuttavia insieme all'entusiasmo per un'edizione ricca di debutti molti fanno notare anche le grandi difficoltà del mercato interno. «Il sistema bancario sta strangolando l'industria, cerchiamo tutti di resistere concentrando le spese di gestione» spiega Marco Viganotti di Mirtillo, società che ha siglato un accordo per la distribuzione in Italia della linea Custo Growing. «La cosa più logica? Unirsi e lavorare insieme per fronteggiare un momento di enorme evoluzione», conclude. Per fortuna gli esempi di ottime performance sono tanti. «Nel primo semestre abbiamo registrato un incremento del 30 per cento e contiamo di chiudere il 2011 così. Del resto negli ultimi quattro anni la nostra crescita è stata a due cifre» sostiene Andrea Montelpare, titolare dell'omonima linea di calzature per baby e junior maschi e femmine intelligentemente segmentata in tre proposte, la fashion con i modelli più spinti, la tradition con scarpe che si usavano una volta in materiali pregiati e la AM 66 (come la sua data di nascita) dedicata al tempo libero e costruita per favorire la salute del piede.
Tuttavia il successo non è mai casuale e lo si ottiene partendo da una moda credibile. «Al lolitismo dilagante stiamo opponendo un fresco romanticismo e per questo abbiamo ambientato la sfilata in un luna-park» racconta Diletta Jacomoni responsabile della collezione Monnalisa mentre mostra il suo must-have: una sottogonna di tulle color terra da portare con una T-shirt ricamata. Stesso orientamento da Minifix che ha presentato proposte dedicate alla bambina e alla teen-ager equamente distribuite fra ispirazione Provenza e l'estrema leggerezza delle gonne a balze. Se il punto d'arrivo è una praticità raffinata, una delle declinazioni di stile più riuscita è stata quella di Calvin Klein Jeans che ieri ha mandato in passerella jeans, polo, camicie e giacche per bambini veri come fa del resto Fay Junior che potenzia l'offerta di giubbini in piuma light, campus jacket in nylon opaco e trench per maschi e femmine arricchendola di blazer, maglieria bon ton, pantaloni e bermuda. Insomma il meglio dalla testa ai piedi. E a proposito di piedi, sono firmati La Perla e prodotti da Story Loris le culotte, i body, i collant e le calze in filo di Scozia o tulle bianco tempestati di Swarovski mentre Pitti è stato occasione per festeggiare i quarant'anni di Florens, celebre marchio di calzature per l'infanzia.
Importante però è sapere che l'argomento più discusso nei corridoi del salone era la nuova linea lanciata da Imelde Bronzieri, fondatrice con il marito Stefano del marchio I Pinco Pallino, ora di proprietà del fondo Opera.
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