Placido fa il pieno, ma vince «Il caimano»

Pedro Armocida

da Roma

Ai punti vince Michele Placido con il suo Romanzo criminale con ben sette David senza contare anche quello della giuria dei giovani. Al superfavorito della vigilia Nanni Moretti, in questa edizione del cinquantenario dei David di Donatello, di premi ne sono andati «solo» sei ma nelle categorie principali: miglior film, miglior regista, miglior produttore, migliore attore protagonista (Silvio Orlando). È questo il verdetto dei 1100 giurati che hanno diviso le loro preferenze tra i due film entrambi candidati a tredici statuette. Moretti è il vincitore morale di quest'anno, ma per Michele Placido c'è almeno la consolazione che nella categoria del migliore attore non protagonista il suo Pierfrancesco Favino abbia avuto la meglio proprio su Moretti, candidato per Il caimano. È dei giorni scorsi la polemica di Placido con i «sacerdoti» di Nanni Moretti e con i giurati che non lo avrebbero candidato come miglior non protagonista per Il caimano. La verità è che se anche lo avessero voluto, non avrebbero potuto farlo. Nella scheda di presentazione de Il caimano inviata ai David, infatti, lo stesso Moretti, in qualità di produttore, ha inserito il proprio unico nome nella categoria agognata da Placido. Ma l'egocentrico Nanni nazionale non si cura di queste piccolezze e ha scelto la strada del fair play non rispondendo mai al collega e, forse una volta, amico. Anche all'ingresso dell'Auditorium Conciliazione, luogo scelto per la serata dei David, non ha rilasciato dichiarazioni e solo l'invadente Valentino di Striscia la notizia, a cui il regista ha tentato visibilmente e invano di sottrarsi, è riuscito a strappargli qualche battuta.
A condurre la serata, trasmessa in diretta da Raisat Cinema World e per i nottambuli su Raiuno dopo mezzanotte, è stata la frizzante Veronica Pivetti che si è mossa agilmente tra la lunga lista dei premiati senza far rimpiangere chi l'aveva preceduta negli scorsi anni, tutti uomini, da Chiambretti a Baudo a Bongiorno. Ad aiutarla è giunto da Barcellona Fabio Volo, attualmente impegnato in Italo-spagnolo, in onda su Mtv. La cosa più curiosa è stata l'insolita velocità della serata, con l'effetto comico dei premiati che salivano e scendevano quasi contemporaneamente dal palco. Veloce anche la gag iniziale con Dolph Lundgren, il pugile russo di Rocky IV, apparso quando la Pivetti sottolineava la segretezza dei vincitori, ammonendo che «se a qualcuno venisse in mente di fare scherzi si troverà di fronte la nostra body guard». In platea, insieme a tutto il cinema italiano, anche il senatore Giulio Andreotti chiamato a premiare Gina Lollobrigida che con Ennio Morricone, Francesco Rosi, Suso Cecchi d'Amico, Piero Tosi, Peppino Rotunno e Mario Garbuglia (assente Dino De Laurentiis) ha ricevuto il David del cinquantenario. Una splendida Valeria Golino ha poi ricevuto dalle mani di Gabriele Ferzetti il David come migliore attrice per La guerra di Mario di Antonio Capuano. A sottolineare il grande successo del cinema italiano in questi primi mesi del 2006 ci ha pensato però solo Antonello Venditti eseguendo dal vivo la sua celebre Notte prima degli esami che ha dato il titolo all'omonimo film campione d'incassi. La commedia di Fausto Brizzi era stata la vera rivelazione dei David con ben dieci candidature insieme alle undici de Il mio miglior nemico di Carlo Verdone.

Ma proprio come aveva ironicamente predetto l'altro giorno il regista romano, dopo l'incontro al Quirinale con Ciampi, il suo film non ha guadagnato nessuna statuetta mentre Brizzi ha avuto un solo premio di consolazione, seppur importante, come miglior regista esordiente.

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