Ultim'ora
ESCLUSIVA TG1, IMPRONTA SEMPIO VICINO AL CORPO DI CHIARA
Ultim'ora
ESCLUSIVA TG1, IMPRONTA SEMPIO VICINO AL CORPO DI CHIARA

Il pm candidato Idv faceva foto elettorali mentre indagava

Il suo faccione pelato campeggia sui manifesti comparsi fra i condomini di Bari. Nemmeno il tempo di annunciare la sua candidatura nell’Italia dei valori, neanche il break necessario per pesare l’aspettativa al Csm, e Lorenzo Nicastro ha iniziato la sua fulminea campagna elettorale. Presto. Troppo presto. Perché il sì, sì sofferto e contrastato, è arrivato da Palazzo dei marescialli solo ieri. E così il pubblico ministero che ha indagato per nove anni sull’ex presidente della regione Puglia e da ultimo pure sulla giunta Vendola si è sovrapposto con un gioco di prestigio al politico che correrà con Niki Vendola. E cercherà di sconfiggere la coalizione guidata da Rocco Palese e che ha il suo punto di riferimento proprio in Fitto. Un pasticcio e un cortocircuito che più cortocircuito non si può. Ma i due artefici della sua discesa in campo, Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris, ex pm pure loro, non vedono conflitti d’interesse e lo difendono con le unghie e con i denti: «Noi candidiamo le guardie, non i ladri».
Nicastro, se Vendola dovesse spuntarla, potrebbe andare ad occupare lo strategico e delicatissimo assessorato alla Sanità, crocevia affollato di inchieste di giornalisti a caccia di scoop. Per ora, però, la notizia è lui: il cinquantaquattrenne magistrato, uscito da quella fucina di politici che è la procura di Bari. «Io sono solo un cittadino che si candida - ha spiegato al Corriere della Sera - io utilizzo un diritto che la Costituzione riconosce a tutti». In effetti, il Csm alla fine ha dovuto concedergli l’aspettativa, ma con ben 4 voti contrari e 4 astenuti su 21 votanti. Una spaccatura quasi epocale. E più di un consigliere ha dato voce all’imbarazzo generale: «Questa candidatura - ha detto Cosimo Ferri - è inopportuna. Cosa devono pensare i cittadini italiani di un giudice che fino a pochi giorni prima ha fatto il pm e poi, zac, entra in politica?». Non all’altro capo del Paese, ma nella stessa città. Con un semplice cambio di casacca, fra il primo e il secondo tempo.
Nicastro ha raggiunto un obiettivo quasi impossibile: essere scaricato perfino dall’Anm che, un giorno sì e l’altro pure, fa scudo ai propri associati contro tutto e tutti.

Fitto, invece, è indignato: «Il magistrato barese Lorenzo Nicastro ha fatto le foto per i manifesti elettorali e ordinato quei manifesti quando ancora indossava la toga e leggeva i faldoni delle inchieste a carico della giunta Vendola. È una vergogna». Prima inquisitore, poi alleato. A quanto pare, in Italia si può.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica