«È un po’ come la vittoria di Obama Un colpo al razzismo e al sessismo»

Direttore Piero Sansonetti, lei è recidivo: sulla sua «Liberazione» ha pubblicato in prima pagina un peana di Luxuria, vincitrice dell’«Isola dei famosi». A luglio fu sommerso dalle lamentele dei lettori... «Ma come, legittimiamo la tv spazzatura?»
«Le lettere di protesta le ricevo qualsiasi cosa faccia. Ne ho ricevute anche oggi e domani le pubblico. Devo dire però che sono meno dell’altra volta».
Il titolo era «Forza Vladimir», come ha fatto con Obama. Paragone un po’ eccessivo, no?
«Quello del titolo è un trucco perché al momento della chiusura del giornale non sapevamo chi avesse vinto».
Comunque esultate per la vittoria?
«Sì, sto con le operazioni che spezzano il razzismo, il sessismo, il maschilismo. Forse il paragone con Barack è un po’ esagerato ma ci sta. Le recenti elezioni degli Stati Uniti sono un reale evento storico».
Certo, il primo presidente «abbronzato»...
«No, abbronzato non lo dico di sicuro... Afroamericano».
Torniamo a Luxuria: ha un significato così profondo la sua vittoria?
«Vladimir è una gran persona, ha un’anima grande così, ha rotto il perbenismo, ha senso della comunicazione, ha litigato con la famiglia, con gli ex colleghi deputati, con il partito, con tutti».
Un po’ come lei, direttore... I lettori si sono indignanti dicendo che Vladimir guadagna l’equivalente di 300 ore di lavoro di un operaio...
«E che vuol dire? Mi risulta, poi, che abbia destinato la metà di quanto guadagnato in beneficenza... E poi... Beppe Grillo, che guadagna 4 milioni di euro l’anno, va bene e Vladimir no?».
Comunque i militanti di sinistra sui blog la crocifiggono: «Sansonetti eleva il programma più spazzatura che esista...».
«Un’accusa che non sento. Se prendo i programmi televisivi li posso annientare tutti uno per uno ma la tv esiste e bisogna farci i conti. Non siamo mica eremiti. Vogliamo vivere nel nostro tempo oppure no?».
Magari ai compagni non è andata giù la sua ammissione: «Da anni non mi considero più comunista...».
«Ma questa è la mia storia! Sono stato comunista per trent’anni, per me il comunismo era una religione. Poi col crollo del muro di Berlino... E pure con Rifondazione: è il partito che più amo ma sono convinto che occorra superare il comunismo per avere più uguaglianza».
C’è pure chi dice che lei voglia farsi cacciare per poi infangare il partito definendolo «stalinista»...
«Non mi voglio far cacciare da nessuno, voglio continuare a fare il direttore di Liberazione perché mi piace. Se poi mi vogliono mandar via be’, non sarebbe la prima volta. Mi è capitato con D’Alema, con Veltroni...».
Insomma, lei è sempre controcorrente. Sul caso Santoro, che ha dichiarato guerra al suo imitatore Joe Violanti, ha detto: «È uno antisatira, un po’ come Bondi»...
«Confermo. Michele ha fatto una scivolata pazzesca...».
Ce l’ha con i permalosi?
«Esatto. La permalosità è un difetto troppo diffuso, inammissibile per un uomo pubblico come Santoro».


Comunque il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero ha offerto a Luxuria un seggio a Strasburgo... L’ha fatto perché sapeva che Vladimir avrebbe rifiutato?
«Ma davvero gliel’ha offerto? Non ci posso credere... Vorrà dire che anche Ferrero è diventato un antipartito e un’anticomunista eh eh eh...».

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