Poker di donne, quota rosa rispettata

da Roma
Quattro donne nel governo Berlusconi, come promesso. Non tutte le caselle del nuovo esecutivo sono state riempite, ma la quota rosa sembra ormai assicurata per 2 signore tra i 12 ministri con portafoglio e altrettante tra i 4 o 6 senza portafoglio.
Le candidate, in questo momento, sono 6 o 7 e molto dipenderà dal gioco di equilibri dei prossimi giorni. Nome sicuro, già più volte pronunciato dal premier in pectore, quello dell’azzurra Stefania Prestigiacomo. Già titolare delle Pari Opportunità dal 2001 al 2006, potrebbe tornare al suo posto, andare alla Salute o alle Politiche comunitarie. Potremmo avere il primo Guardasigilli al femminile, perché il dicastero di maggior peso in gioco è quello della Giustizia. Contesissimo da candidati uomini, potrebbe toccare alla famosa penalista Giulia Bongiorno di An, o al giovane avvocato Mariastella Gelmini di Fi. Quest’ultima preferirebbe, però, la poltrona alle Politiche regionali, per la quale sarebbe in corsa anche Adriana Poli Bortone di An, già ministro dell’Agricoltura nel primo governo Berlusconi.
Altro nome molto accreditato è quello dell’azzurra Mara Carfagna, che potrebbe ottenere un dicastero senza portafoglio, Solidarietà sociale o Famiglia, contrazione dei ministeri permettendo. Negli ultimi giorni sarebbero salite le quotazioni anche della presidente dei Circoli della libertà, Michela Vittoria Brambilla.

Se ne parlava come sottosegretario o viceministro all’Ambiente, ma potrebbe guadagnare la guida del dicastero. Anche la Lega, reduce da un grande successo, vorrebbe avere una rappresentanza femminile nell’esecutivo Berlusconi, magari al Lavoro: il nome più accreditato è quello di Rosi Mauro, segretario del Sindacato padano.

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