Pokerissimo di novità per i Giovani Ristoratori

Un ambo sulla ruota della gola? «88 e 5». Sono 88, tra effettivi e onorari, gli iscritti alla sezione italiana dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, e 5 quelli sloveni, cuochi di buone speranze, guidati da Tomaz Kavcic, che hanno bisogno di un traino per farsi notare in Europa, spazio che i colleghi italiani hanno volentieri offerto loro. In fondo è quanto fecero, quasi una ventina di anni fa, gli stessi azzurri che mediarono dalla casa madre francese l’idea concreta di come associare chef che non avessero ancora compiuto i 35 anni e che fossero già titolari della licenza.
Questa sorta di filiazione segnala la difficoltà italiana di avere un settore alta cucina in grado di imporsi per immagine, incidenza politica e peso economico. Tra l’altra siano ancora al francese lingua ufficiale: Jeunes Restaurateurs... La vera affermazione della cucina italiana nel mondo avverrà quando non avremo più solo la Michelin come riferimento planetario, quando i nostri JRE si faranno chiamare Giovani Ristoratori d’Italia, quando il motto sarà Talento & Passione e non più Talent & Passion...
Nell’attesa - anno 2018 o oltre ancora? -, fa specie notare come l’associazione abbia dovuto alzare l’età massima d’ingresso a 37 anni, due in più.

Segno che i trentenni che vogliono andare oltre il banale, mettendosi in proprio, incontrano sempre maggiori difficoltà economiche e di sistema tanto che nessuno dei 5 volti nuovi ha meno di trent’anni, 30 giusto Adriano Baldassarre del Tordo Matto a Zagarolo (Roma); 34 Aurora Mazzucchelli del Marconi a Sasso Marconi (Bologna); 33 Ivano Mestriner del Dal Vero a Badoere (Treviso); 35 Heinrich Schneider a Sarentino (Bolzano) e 37 Matteo Vigotti del Novecento a Meina (Novara). Per info 0432.42200, www.jre.it.
E-mail: paolo.marchi@ilgiornale.it

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