Bruxelles scarica la Pac sui territori

Il dietrofront della Commissione sui fondi Ue nasconde una trappola. Ira di Coldiretti

Bruxelles scarica la Pac sui territori
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La Commissione europea ha inviato al Parlamento europeo una proposta di revisione del bilancio pluriennale 2028-2032, aprendo di fatto un nuovo fronte politico a Bruxelles. L'obiettivo dichiarato è duplice: ricomporre le fratture con i gruppi parlamentari e facilitare l'intesa con gli Stati membri, dopo mesi di tensioni interne sui capitoli più sensibili come agricoltura e coesione.

Il documento, trasmesso poche ore dopo un incontro tra Ursula von der Leyen, la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola e la premier danese Mette Frederiksen, introduce «aggiustamenti mirati» per rafforzare il ruolo delle Regioni, in quello che molti osservatori leggono come un passo indietro rispetto alla linea originaria dell'esecutivo comunitario. «Le modifiche - spiega un alto funzionario della Commissione - sono in linea con le posizioni già discusse tra gli Stati membri», e puntano a un compromesso che la presidenza danese intende portare sul tavolo del Consiglio europeo del 18 dicembre, primo appuntamento politico in vista dell'accordo finale.

Tra le novità più rilevanti c'è l'introduzione di un cosiddetto obiettivo rurale, che vincolerebbe i Paesi membri a destinare almeno il 10% delle risorse dei piani nazionali all'agricoltura e ai territori regionali. Una misura che, sulla carta, sembrerebbe favorire il settore primario. Tuttavia, il rischio concreto - denunciano le organizzazioni agricole - è che gli Stati interpretino la maggiore flessibilità a proprio vantaggio, destinando i fondi a politiche territoriali non necessariamente legate al comparto agricolo.

In questo senso, la mossa di von der Leyen suscita più dubbi che entusiasmo tra gli addetti ai lavori. «Ho avuto un incontro molto costruttivo con Roberta Metsola e Mette Frederiksen sul bilancio pluriennale», ha scritto la presidente della Commissione su X. «Abbiamo chiarito e rafforzato i nostri obiettivi in tre settori chiave: garantire il ruolo delle regioni, rafforzare l'identità della Politica agricola comune e migliorare la governance», ha rimarcato aggiungendo che «ora abbiamo una solida comprensione delle proposte e un percorso chiaro da seguire. Attendo con interesse il dibattito di domni al Parlamento europeo».

Parole che però non bastano a rassicurare Coldiretti. L'organizzazione guidata da Ettore Prandini attacca duramente la linea della Commissione, «Von der Leyen è fuori strada. È inaccettabile il taglio di oltre il 20% della Pac, così come non è assolutamente un buon passo in avanti la proposta di modifica di queste ore. Con la rinazionalizzazione dei fondi della Pac si decreta la fine della prima e più importante politica dell'Europa. Il Parlamento Ue respinga la proposta o sarà stato solo tanto rumore per nulla», ha scritto la confederazione su X.

Restano in sospeso due dossier chiave per l'agenda economica europea. La riforma della direttiva sulla tassazione dell'energia è ancora lontana da un'intesa tra i Ventisette, con «linee rosse contrastanti» che rendono la strada in salita, ammette un alto funzionario Ue.

Sul fronte bancario, persistono resistenze politiche alle fusioni transfrontaliere, frenate dall'uso dei poteri nazionali come il golden power, un ostacolo che secondo Bruxelles contrasta con l'obiettivo di un mercato finanziario europeo davvero integrato.

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