Confindustria, Marenghi abbandona la corsa

Il patron di Cartiera mantovana fa un passo indietro: "Segnale di unità e compattezza". Orsini oltre il 20%

Confindustria, Marenghi abbandona la corsa
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Giro di boa per la corsa alla presidenza di Confindustria. Alberto Marenghi, attuale vicepresidente della confederazione con la delega per l'organizzazione, lo sviluppo e il marketing, ha annunciato il suo disimpegno in una lettera rivolta ai componenti della commissione di designazione.

"In queste settimane, insieme agli altri colleghi che si sono candidati a guidare Confindustria nei prossimi quattro anni, abbiamo avuto occasione di incontrare tante e diverse realtà associative ed abbiamo ricevuto sollecitazioni ed indicazioni di ogni tipo", scrive il 48enne amministratore delegato dell'azienda familiare Cartiera mantovana. "La mia decisione è, quindi, quella di far pervenire a voi e, tramite vostro, a tutti i Presidenti e componenti del Consiglio Generale un segnale di unità e di compattezza, premessa indispensabile per disegnare il futuro della nostra organizzazione attraverso il contributo di tutti", spiega Marenghi. "La pluralità delle candidature di questa tornata elettorale – aggiunge – non va letta in maniera distorta. Non è una dispersione di risorse ma, al contrario, la conferma della grande ricchezza progettuale e propositiva di cui disponiamo. Adesso siamo però arrivati ad una fase nella quale la ricomposizione e la convergenza diventano la nostra comune priorità".

Il patron di Cartiera mantovana ci tiene comunque a precisare che il suo "non è un abbandono della corsa ma la scelta di una modalità diversa di partecipare al confronto, senza alcuna condizione, ma nell’ottica esclusiva di garantire massima compattezza e condivisione, permettendo la formulazione di una vostra organica ed articolata proposta per il voto di designazione del Consiglio Generale".

Con Marenghi ufficialmente fuori dai giochi, per la successione di Carlo Bonomi restano ancora in campo Emanuele Orsini, attuale vicepresidente di Confindustria con delega a fisco e credito, Edoardo Garrone, presidente del gruppo energetico Erg e del Sole 24 Ore e infine Antonio Gozzi di Duferco, quest'ultimo in attesa del verdetto dei saggi del Mezzogiorno, in funzione del fatto che non ha raggiunto il quorum del

20% necessario per avanzare alla fase finale delle elezioni in programma il 4 aprile. A tal proposito, entro la giornata odierna Emanuele Orsini annuncerà ufficialmente di aver superato abbondantemente la soglia del 20%.

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