Dazi, l'Ue: "Con gli Usa intensi contatti, accordo a portata di mano"

Trump: "Se l'Europa apre i mercati agli Usa abbasseremo tariffe"

Dazi, l'Ue: "Con gli Usa intensi contatti, accordo a portata di mano"
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Se l'Unione europea acconsentirà ad "aprire" il proprio mercato alle aziende americane "le faremo pagare dazi

molto bassi". Lo ha detto Donald Trump parlando a Washington a un evento sull'intelligenza artificiale. Washington, ha detto il presidente, "ha offerto" a Bruxelles questo tipo di accordo e i negoziati in corso sono "molto seri".

Ue: con gli Usa intensi contatti, accordo a portata di mano

Sulla chiamata di ieri tra il commissario Maros Sefocvic e il Segretario Usa Howard Lutnick "non ho alcuna precisazione da offrire al momento. A questo punto, oltre a ribadire che sono in corso quotidianamente intensi contatti a livello tecnico e politico, crediamo che un accordo e un risultato siano a portata di mano e stiamo lavorando con tutte le nostre forze per realizzarlo per i cittadini dell'UE, per le aziende dell'UE, per i consumatori dell'UE". Lo afferma il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, nel briefing quotidiano con la stampa. "A volte i contatti avvengono tramite telefono, altre volte di persona - ha evidenziato il portavoce -. Al momento non ci sono incontri di persona da segnalare, ma la situazione potrebbe cambiare molto rapidamente".

Borsa: Europa parte di slancio tra Bce e dazi, Milano +0,16%

Partono di slancio le Borse europee nella giornata della Bce, trainate dai livelli record di Wall Street e della Borsa di Tokyo, sui massimi storici. A spingere i listini è la convinzione che Usa e Unione europea siano in procinto di siglare un possibile accordo tariffario del 15%, sulla scia dell'intesa simile trovata con il Giappone, prima che scatti la scadenza dell'1 agosto. Per il Vecchio Continente si tratterebbe di un'aliquota di gran lunga inferiore al 30% annunciato da Trump ha annunciato all'inizio del mese. Gli occhi degli investitori sono rivolti alla riunione dell'istituto di Francoforte, che a giugno ha abbassato il tasso di riferimento al 2%, l'ottava riduzione consecutiva di un quarto di punto. Si attendono in particolare le parole della presidente Christine Lagarde su eventuali indicazioni sulle future mosse. Focus anche sui dati macro, con la pubblicazione dei dati preliminari di luglio dei Pmi delle principali economie. Così il Ftse Mib di Milano dopo aver toccato rialzi superiori al punto percentuale in avvio, riduce i guadagni a +0,16%, zavorrato dalle performance di St e Moncler dopo i conti. Sono in progresso anche Parigi (+0,48%), Francoforte (+1%), Madrid (+1,26%) e Amsterdam (+0,51%). Sull'azionario a Piazza Affari, tonfo di St (-12,8%) dopo i conti del secondo trimestre: pur se con una perdita netta di 97 milioni di dollari e una perdita operativa di 133 milioni di dollari, compresi 190 milioni di dollari correlati a oneri di svalutazione, i risultati sono stati sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, ma ha deluso la guidance per il terzo trimestre e il fatto che, come già nel primo trimestre e a fine 2024, il gruppo dei semiconduttori non ha dato indicazioni per l'intero anno.

Merz e Macron puntano su negoziati ma pronti a nuove contromisure

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno espresso la loro determinazione a rispondere con contromisure ai possibili dazi statunitensi sui prodotti dell'Ue qualora i negoziati in corso non dovessero raggiungere una soluzione. "Le due parti concordano sul fatto che si riservano il diritto di utilizzare ulteriori strumenti di politica commerciale qualora i negoziati falliscano", ha dichiarato il portavoce del governo tedesco Stefan Kornelius dopo l'incontro di tre ore tra Merz e Macron a Villa Borsig, sul lago di Tegel a Berlino. Merz e Macron sono persino pronti a "sviluppare nuove misure", ha spiegato Kornelius, aggiungendo che Germania e Francia si coordineranno strettamente con l'Italia e la Commissione Europea nella fase finale dei negoziati.

Ifo: "Un'azienda industriale su tre prevede che il mercato Usa perderà importanza"

Un'azienda industriale su tre intervistata dall'Ifo Institute prevede un allontanamento dagli Stati Uniti dalle relazioni commerciali globali; solo il 17% prevede un aumento. Oltre il 60% segnala effetti negativi derivanti dai dazi statunitensi introdotti a gennaio. I settori orientati all'export come l'ingegneria meccanica (87%) e la produzione di metalli (68%) sono particolarmente colpiti. Anche le aziende con sedi negli Stati Uniti stanno risentendo dei dazi: oltre l'80% segnala notevoli svantaggi. "I dazi di Trump rappresentano un profondo shock per la politica commerciale: costringono le aziende a rivalutare i mercati globali e a riallineare gli investimenti", afferma Andreas Baur, esperto di commercio dell'Ifo. Un terzo delle aziende intervistate prevede che il mercato statunitense perderà importanza. Allo stesso tempo, circa il 40% prevede rispettivamente crescenti opportunità di vendita nel mercato unico dell'Ue e nel mercato indiano; quasi nessuna azienda prevede un calo degli scambi commerciali. Le opinioni sul mercato cinese divergono: solo il 17% prevede che perderà importanza per la propria azienda, mentre il 25% la vede crescere. Inoltre, il 59% delle aziende prevede che i fornitori cinesi si concentreranno sempre di più sui mercati europei a causa dei dazi statunitensi, il che aumenterà ulteriormente la pressione competitiva sull'industria tedesca.

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