L'Italia rilancia l'addestramento militare con il nuovo M-345 che scalda i motori per i cadetti italiani ed olandesi a Galatina.
Si tratta di un jet hi-tech che rivoluziona la fase preparatoria dei piloti all'insegna della tecnologia per una formazione digitale e sostenibile: il M-345, designato T-345A dalla Forza Armata, ha ufficialmente iniziato le sue attività di volo di addestramento al 61° Stormo di Galatina (Lecce), la culla dei piloti dell'Aeronautica Militare italiana e di tante forze aeree estere. In particolare, la simulazione digitale e l'innovazione sviluppano un percorso formativo unico in Europa: il M-345 è il risultato di decenni di esperienza di Leonardo nel campo degli addestratori militari, con sguardo rivolto al futuro.
Il velivolo integra avionica digitale di ultima generazione, cockpit glasscompletamente compatibile con i caccia di nuova generazione e un sistema di gestione dei dati di volo che dialoga costantemente con le infrastrutture di terra.
Un motore di derivazione commerciale garantisce inoltre prestazioni elevate e consumi ridotti, mentre un sofisticato sistema di monitoraggio predittivo riduce i tempi di manutenzione, migliorando la disponibilità operativa. Il progetto - jet nelle prestazioni, turboprop nei costi - descrive perfettamente la propria filosofia: fornire un addestratore dalle capacità avanzate, ma con una gestione economica e sostenibile. Il nuovo velivolo va poi a integrarsi in un ecosistema addestrativo di ultima generazione. Il Ground Based Training System (GBTS) ovvero il sistema degli elementi addestrativi a terra, anch'esso sviluppato da Leonardo, comprende simulatori ad alta fedeltà, realtà virtuale e sistemi di collegamento in rete che permettono di esporre ogni cadetto agli scenari ed alle condizioni più complesse. Ogni missione può essere pianificata, monitorata e rianalizzata in tempo reale, integrando i dati provenienti dal jet con quelli dei simulatori.
Questo consente di trasferire una parte significativa dell'addestramento dal cielo alla simulazione, riducendo le ore di volo reali, i costi e l'impatto ambientale, ma aumentando la qualità della formazione. L'asso nella manica è la realtà immersiva.
Grazie all'interconnessione tra M-345 e M-346, già impiegato presso la International Flight Training School (IFTS) di Decimomannu nella fase pre-operativa del percorso addestrativo, l'Italia dispone oggi così di un sistema coerente e completo: un continuum formativo che accompagna il pilota dalle basi del volo fino alla preparazione per i caccia di ultima generazione come Eurofighter Typhoon e F-35.
Una tecnologia che è anche sostenibile. Il consumo di carburante è drasticamente ridotto rispetto ai predecessori, mentre l'estesa digitalizzazione del sistema permette un approccio manutentivo predittivo, riducendo i fermi macchina e ottimizzando la pianificazione degli interventi tecnici.
«L'avvio delle attività reali sul T-345 rappresenta un ulteriore passaggio storico per il nostro Reparto che si arricchisce di un assetto altamente performante e proiettato verso le esigenze addestrative future dell'Aeronautica Militare e delle forze aeree dei Paesi partner» ha commentato il Colonnello Gianfranco Liccardo, Comandante del 61° Stormo spiegando che «si tratta di un importante traguardo, avvalorato dalla presenza di allievi stranieri, che conferma, ancora una volta, il ruolo di eccellenza svolto da questa scuola nel processo di preparazione dei nuovi piloti militari».
I primi allievi a effettuare missioni sul nuovo trainer appartengono infatti
all'Aeronautica Militare e alla Forza Aerea olandese, segno del crescente interesse internazionale per il modello italiano di formazione. Un modello capace di coniugare eccellenza addestrativa con leadership tecnologica e industriale.