Politica estera

Iran, colpite con droni basi militari: "Azione degli Stati Uniti"

Almeno sette gli attacchi avvenuti ieri sera in Iran, confermati anche da Teheran che parla di "danni minori" alle strutture colpite. Media regionali riportano però danni importanti e attribuiscono la responsabilità agli Usa

Iran, colpite con droni basi militari: "Azione degli Stati Uniti"
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La scorsa notte l'Iran è stato interessato da una serie di esplosioni che hanno coinvolto più città. Si è trattato di un attacco con droni armati contro alcune basi militari e obiettivi sensibili della Difesa iraniana.

L'episodio più importante, confermato dalle stesse autorità di Teheran, ha riguardato la città di Isfahan. Qui sarebbe andato distrutto un impianto militare, almeno secondo l'intelligence occidentale. Diversa la versione iraniana, secondo cui invece l'attacco non ha avuto alcun successo.

Gli attacchi della notte in Iran

Per adesso l'unico dato certo è che il Paese mediorientale è stato colpito da alcune esplosioni quando a Teheran erano le 23:30. Gli attacchi, effettuati con dei droni armati, sono stati almeno sette. Lo confermano video e diverse testimonianze su internet. Colpite le città di Teheran, Azarshar, Hamedan, Rasht, Khoj, Karaj e Isfahan. Qui come detto si è verificato l'episodio più importante, con una serie di esplosioni che hanno distrutto un non meglio precisato impianto militare.

Le autorità iraniane hanno confermato gli attacchi, compreso quello di Isfahan. In un comunicato, il ministero della Difesa della Repubblica Islamica ha reso noto semplicemente di alcuni danni minori in un laboratorio di Isfahan. “L'attacco – si legge nella nota – ha causato danni minori al tetto di un laboratorio di Isfahan”.

Sul Jerusalem Post tuttavia sono state riportate dichiarazioni attribuite a fonti di “intelligence occidentale”, secondo cui a Isfahan i danni sono stati molto più che ragguardevoli. L'operazione, secondo le fonti contattate dal quotidiano israeliano, sarebbe stata un successo e avrebbe permesso la distruzione di basi e impianti bellici iraniani.

Al Arabiya: “Gli Usa e un altro Paese dietro gli attacchi”

A prescindere dall'entità dei danni, resta però il fatto che lo spazio aereo dell'Iran è stato violato. Uno smacco non secondario per Teheran. Sul network arabo Al Arabiya, la paternità dell'attacco è stata attribuita agli Stati Uniti. Il canale all news con sede a Dubai, ha citato anche in questo caso alcune fonti occidentali secondo cui, tra le altre cose, Washington avrebbe agito con la complicità di “un altro Paese”.

Non si è fatto alcun nome, ma gli occhi della diplomazia internazionale sono al momento puntati tutti su Israele. La stessa stampa israeliana ha avanzato sospetti in proposito. Sempre sul Jerusalem Post, è stato specificato infatti che al momento solo il Mossad ha la possibilità di effettuare attacchi così mirati e chirurgici in un Paese straniero.

Ci sono poche organizzazioni oltre al Mossad che dispongono delle capacità avanzate e chirurgiche dimostrate in questa operazione – si legge nel quotidiano israeliano – già in passato in operazioni del genere la responsabilità è stato attribuita al Mossad”.

Il riferimento è ad alcuni precedenti, come ai raid effettuati sempre tramite droni a Natanz nel 2020 e nel 2021, oppure agli impianti militari di Karaj. Missioni il cui fine ultimo è stato quello di distruggere materiale che secondo Israele è usato dall'Iran per proseguire con il suo programma nucleare. Il governo dello Stato ebraico al momento però non ha commentato gli episodi delle ultime ore. Così come non sono emersi commenti da Washington.

L'attacco è avvenuto in un momento molto critico per l'Iran, alle prese con una protesta interna che va avanti dallo scorso 16 settembre, data della morte della giovane Masha Amini.

Non solo, ma Teheran deve fronteggiare anche una profonda crisi diplomatica con l'Azerbaijan, la cui ambasciata nella capitale iraniana nei giorni scorsi è stata attaccata.

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