A Bali (Indonesia) si è svolto l'atteso incontro bilaterale tra Joe Biden e Xi Jinping alla vigilia del G20. Oltre tre ore di faccia a faccia (dalla 17.36 alle 20.48 locali) con diversi dossier all'ordine del giorno: l'invasione russa dell’Ucraina, il commercio internazionale, la crisi energetica, la Corea del Nord e le rinnovate tensioni su Taiwan. I rapporti tra le due potenze non sono facili, questo è noto, soprattutto in uno scenario di crisi internazionale reso ancor più complicato dalla guerra tra Russia e Ucraina. La Cina non ha mai condannato Mosca per l'invasione, anche se in qualche occasione ha fatto capire di non gradire il disordine e l'instabilità. Eppure, nonostante le diversità e le reciproche diffidenze, trovare un percorso comune su alcuni temi non è impossibile.
"La storia è il miglior libro di testo. Dovremmo prendere la storia come uno specchio e lasciare che guidi il futuro", ha detto il leader cinese all'inizio del faccia a faccia, sottolineando come, nonostante negli ultimi anni i contatti tra i due leader (causa Covid) siano avvenuti solo attraverso video call e telefonate, "nulla può sostituire gli incontri faccia a faccia". Nello scambio di convenevoli Biden ha sottolineato che "come leader delle principali economie del mondo, dobbiamo gestire la competizione dei due nostri Paesi".
BREAKING: Joe Biden and Xi Jinping meet ahead of the G-20 summit in Bali, the first in-person talks between the leaders of the US and China since before the Covid-19 pandemic https://t.co/5LMD7NXTK1 pic.twitter.com/6pgU5rKXHY
— Bloomberg Asia (@BloombergAsia) November 14, 2022
Il messaggio che Biden, rinfrancato dai risultati delle elezioni di midterm, ha premura di mandare alla comunità internazionale è questo: "Sono impegnato a mantenere aperte le linee di comunicazione", aggiungendo poi che Washington e Pechino hanno la responsabilità di saper "gestire le differenze" ed evitare conflitti globali. Il nodo di tutto sta proprio in quel "gestire le differenze", che vuol dire riconoscere che "non siamo uguali" ma "possiamo andare d'accordo" nell'interesse di tutto il mondo. Xi Jinping ha riconosciuto che tutti si aspettano che Cina e Stati Uniti gestiscano in maniera appropriata le loro divergenze, avendo scambi "schietti e approfonditi" sulle questioni di interesse reciproco. Tradotto dal formalismo diplomatico si può declinare in questo modo: troviamo un accordo, conviene a tutti. "Dobbiamo evitare che la concorrenza diventi qualcosa di simile al conflitto. Dobbiamo trovare il modo di lavorare insieme su questioni globali urgenti che richiedono la nostra cooperazione".
Ma qual è lo stato dei rapporti tra le due super potenze? Non proprio rose e fiori, come ammette lo stesso Xi Jinping: "Attualmente le relazioni tra Cina e Stati Uniti si trovano in una situazione tale per cui tutti noi ce ne preoccupiamo molto, perché questo non è l'interesse fondamentale dei nostri due Paesi e dei nostri popoli e non è ciò che la comunità internazionale si aspetta da noi". E ancora: "Come leader dei due principali Paesi, dobbiamo tracciare la giusta rotta per le relazioni tra Stati Uniti e Cina. Dobbiamo trovare la giusta direzione per le relazioni bilaterali in futuro ed elevarle".
"Il mondo - conclude Xi - si aspetta che la Cina e gli Stati Uniti gestiscano le loro relazioni in modo appropriato. Il nostro incontro ha attirato l'attenzione del mondo, quindi dobbiamo lavorare con tutti i Paesi per dare maggiore speranza alla pace nel mondo, maggiore fiducia alla stabilità globale e forte impulso allo sviluppo comune".
Cosa è emerso dall'incontro
Biden ha spiegato al proprio interlocutore che la "one China policy" degli Usa non è cambiata ma che gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi modifica unilaterale dello status quo da entrambe le parti. Il mondo, ha sottolineato, ha interesse a mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. Biden, si legge in una nota della Casa Bianca, "ha sollevato le obiezioni degli Stati Uniti alle azioni coercitive e sempre più aggressive della Cina nei confronti di Taiwan, che minano la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione più ampia e mettono a repentaglio la prosperità globale". Ed ha anche sollevato "preoccupazioni in merito alle pratiche economiche non di mercato della Cina, che danneggiano i lavoratori e le famiglie americane, i lavoratori e le famiglie in tutto il mondo. Ha sottolineato ancora una volta che per noi è una priorità risolvere i casi di cittadini americani detenuti ingiustamente o soggetti a divieti di uscita in Cina".
Xi ha ribadito che "la questione di Taiwan è nel pieno centro degli interessi centrali cinesi, la base delle fondamenta politiche delle relazioni Cina-Usa, e la prima linea rossa che non deve essere superata nelle relazioni Usa- Cina". Lo ha scritto su Twitter Hua Chunying, portavoce del governo cinese. "Speriamo di vedere, e siamo tutti impegnati per questo, pace e stabilità attraverso lo stretto di Taiwan, ma la pace attraverso lo stretto e la stabilità sono inconciliabili come acqua e fuoco con 'l'indipendenza di Taiwan".
"Nessun paese ha un sistema democratico perfetto - ha detto Xi Jinping - e c'è sempre bisogno di svilupparlo e migliorarlo. Proprio come gli Stati Uniti hanno una democrazia in stile americano, la Cina ha una democrazia in stile cinese. Entrambi si adattano alle rispettive condizioni nazionali", ha sottolineato il leader cinese, ricordando che "mentre gli Stati Uniti praticano il capitalismo, la Cina pratica il socialismo. I due paesi prendono strade diverse. Questa differenza non è una novità e continuerà ad esistere. Affinché Cina e Stati Uniti vadano d'accordo, è fondamentale riconoscere e rispettare tale differenza".
Su un punto di politica internazionale c'è grande intesa tra i due leader.
"Il presidente Biden e il presidente Xi - si legge nella nota della Casa Bianca - hanno ribadito il loro accordo sul fatto che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta e hanno sottolineato la loro opposizione all’uso o alla minaccia dell’uso di armi nucleari in Ucraina".
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