
Donald Trump ha dichiarato il dispiegamento della Guardia Nazionale a Washington, promettendo di “liberare la capitale americana dal crimine e dal degrado”. Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente ha annunciato che le forze di polizia locali passeranno “sotto il diretto comando delle autorità federali”. E ha aggiunto: “Non permetteremo che bande violente, giovani fuori controllo, tossicodipendenti e senzatetto trasformino la nostra capitale in un luogo di degrado e paura. Questo scempio finisce qui".
In base all'Home Rule Act, Trump può assumere temporaneamente il controllo del dipartimento di polizia del distretto se determina che "esistono condizioni speciali di natura emergenziale". Oggi il presidente ha annunciato di aver dichiarato un'emergenza per la sicurezza pubblica nel distretto. Le norme gli consentono di attivare la Guardia Nazionale di Washington senza autorizzazione locale, sebbene con limiti su alcune azioni. Le truppe non avranno poteri di arresto, ma opereranno in coordinamento con le autorità per operazioni di sicurezza e ordine pubblico.
Trump ha anche annunciato la nomina di Terry Cole, attuale commissario della Drug Enforcement Administration (DEA), a responsabile della polizia locale sotto gestione federale. Il provvedimento, già operativo, dovrà essere notificato per iscritto al Congresso entro 48 ore e potrà durare fino a 30 giorni, salvo proroga autorizzata dal Parlamento. Non è chiaro se il provvedimento sia stato concordato con la sindaca Muriel Bowser. Bowser, democratica, ha espresso scetticismo sulla scelta di usare la Guardia per far rispettare le leggi locali, sostenendo che l’amministra
L’iniziativa arriva nonostante i dati ufficiali del distretto segnalino una riduzione della criminalità del 35% nel 2024, il livello più basso degli ultimi trent’anni, e un ulteriore calo nei reati violenti nel 2025. Trump, però, ha messo in dubbio l’affidabilità di queste statistiche, citando accuse secondo cui un comandante della polizia avrebbe manipolato i numeri. Il presidente ha fatto riferimento a recenti episodi violenti di grande risonanza, tra cui l’aggressione a Edward “Big Balls” Coristine, ex dipendente del Dipartimento per l’Efficienza Governativa, e l’omicidio a luglio di Eric Tarpinian-Jachym, stagista dell’ufficio del deputato Ron Estes. “Siamo di fronte a un clima di totale illegalità” ha affermato.
All’annuncio erano presenti figure chiave dell’amministrazione, tra cui il procuratore generale Pam Bondi, il direttore dell’FBI Kash Patel, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, il segretario degli Interni Doug Burgum e il procuratore federale per Washington, Jeanine Pirro. Negli ultimi giorni, la Casa Bianca ha già aumentato la presenza di agenti federali – DEA, FBI, Servizi Segreti e altre agenzie – in diversi punti strategici della città. Trump ha infine promesso un’azione decisa contro gli accampamenti di senzatetto nella capitale: “Washington deve tornare a essere una delle città più sicure, ordinate e belle al mondo. E faremo in modo che lo sia”.
L’ipotesi di un ritorno a un controllo federale diretto sulla capitale — che richiederebbe una modifica al District of Columbia Home Rule Act del 1973 — è ancora in fase di valutazione da parte degli avvocati della
Casa Bianca. Bowser, da parte sua, ha ribadito che “le condizioni previste dalla legge per un simile intervento non esistono”, aggiungendo che “qualsiasi paragone con città in guerra è iperbolico e falso”.