Choc a Mosca: si dimette Dmitry Kozak, l'"amico di Putin" contrario alla guerra in Ucraina

Secondo il New York Times, quest'anno Kozak avrebbe presentato al presidente russo "una proposta per fermare i combattimenti e tenere negoziati di pace"

Choc a Mosca: si dimette Dmitry Kozak, l'"amico di Putin" contrario alla guerra in Ucraina
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Dmitry Kozak, il vice capo di gabinetto dell'ufficio presidenziale russo, si è dimesso. Noto per essere all'interno del Cremlino una voce rara, se non unica, apertamente contraria al conflitto in Ucraina, Kozaz ha rassegnato le dimissioni "volontariamente" due giorni fa. La conferma è arrivata dal portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, dopo che la notizia era rimbalzata su varie agenzie di stampa della Federazione. Riportando il terremoto politico a Mosca, il New York Times sottolinea che le dimissioni di alti funzionari sono rare nella Russia dello zar e quando essi perdono il favore del presidente, Putin preferisce spesso assicurarsi che rimangano fedeli nominandoli ad un altro incarico invece di lasciarli abbandonare del tutto il servizio governativo.

Nel caso di Kozak potrebbe andare diversamente. Stando a quanto reso noto dal quotidiano russo RBC, il vice capo di gabinetto starebbe "considerando diverse offerte per avviare un'attività imprenditoriale". Quale che sia il futuro del papavero del Cremlino, il suo possibile addio alla politica consolida ancora di più il fronte dei sostenitori a Mosca della guerra contro Kiev. Le critiche all'operazione militare speciale avanzate da Kozak, mai rese pubbliche, hanno incanalato la frustrazione che serpeggiava in alcuni settori dell'élite della capitale della Federazione. Al momento non vi sarebbe comunque alcun segno che le sue dimissioni preannuncino una spaccatura più ampia tra i funzionari vicini al presidente russo.

Fu Kozak, al fianco di Putin dagli anni Novanta quando lavoravano insieme al municipio di San Pietroburgo, a guidare i negoziati della Federazione con l'Ucraina fino all'invasione del 2022. Fu sempre lui, pochi giorni prima dell'inizio del conflitto, ad esprimere la sua contrarietà all'invasione nel corso di una riunione del consiglio di Sicurezza. Ad agosto il New York Times ha dedicato un approfondimento al potente consigliere nel quale sosteneva, citando "fonti interne al Cremlino" e un "contatto occidentale", che "dopo che Putin ha iniziato la guerra in Ucraina nel febbraio 2022, Kozak ha dichiarato in privato di aver sconsigliato al presidente russo di farlo". Ad inizio anno, riferiva ancora il New York Times, Kozak avrebbe detto ai suoi collaboratori di aver presentato al leader russo "una proposta per fermare i combattimenti e tenere negoziati di pace".

Nelle scorse settimane un insider del Cremlino ha confermato al Washington Post che l'opposizione del vice capo di gabinetto all'epoca ha irritato molti al palazzo presidenziale a Mosca. Kozak "è davvero un amico di Putin. È molto vicino a lui quindi gli è permesso di fare cose che altri non possono", ha detto la fonte anonima al quotidiano Usa che ha parlato di una "scaramuccia" sentita da tutti al Cremlino.

L'insider ha spiegato che, seppur molti membri dell'élite condividano le opinioni di Kozak, dopo lo choc iniziale per "un conflitto che non capiscono" essi "si sono rimessi al lavoro" aggiungendo infine che"non c'è stata un'occasione nella storia russa in cui le élite non abbiano accettato completamente la guerra".

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