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La Corte Suprema boccia Trump: no alla Guardia nazionale a Chicago

Anche se la decisione riguarda solo Chicago probabilmente rafforzerà nei tribunali le argomentazioni di chi si oppone al dispiegamento dei militari anche in altre città come la capitale Washington D.C.

AP Photo/Julia Demaree Nikhinson
AP Photo/Julia Demaree Nikhinson
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Doccia fredda per Trump. La Corte Suprema ha bloccato l'idea della Casa Bianca di schierare le truppe della Guardia Nazionale a Chicago, allo scopo di proteggere gli agenti federali impegnati nell'attuazione del programma di deportazioni di massa di immigrati illegali.

Nella decisione dei giudici si legge, tra le altre cose, che la legge federale vieta l'uso delle forze armate per le questioni di ordine pubblico e si ricorda che la legge invocata da Trump per schierare la Guardia Nazionale si applica soltanto quando le "forze regolari" non sono sufficienti a mantenere l'ordine. Da questo aspetto trae origine lo stop.

"In questa fase preliminare - spiega la Corte - il governo non è riuscito a individuare una fonte di autorità che consentirebbe all'esercito di applicare le leggi in Illinois". La sentenza arriva oltre due mesi dopo che l'Amministrazione aveva chiesto ai giudici di pronunciarsi sulla questione. Tre giudici conservatori – Clarence Thomas, Samuel Alito e Neil Gorsuch – hanno espresso il loro dissenso.

Che succede ora?

La decisione riguarda solo Chicago, ma va detto che, con buona probabilità, rafforzerà le argomentazioni di chi si oppone, nei tribunali, al dispiegamento dei militari anche in altre città, come ad esempio la capitale Washington DC. La decisione di Trump, presa alcuni mesi fa, mandava i militari della Guardia Nazionale nella convinzione che la metropoli che si affaccia sul lago Michigan stesse precipitando nel caos e nell'illegalità. Le autorità locali però, a partire dal governatore dell'Illinois J.B Pritzker (democratico), hanno sempre negato che questa narrazione corrispondesse alla realtà dei fatti, rimproverando al presidente di avere un secondo fine: punire i propri oppositori politici.

In tribunale lo Stato e Chicago hanno sostenuto che l'invocazione della legge federale da parte di Trump non fosse giustificata e che le sue azioni violassero anche il X Emendamento della Costituzione, che pone precisi limiti al potere federale.

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