
Ufficialmente sono “solo” elezioni comunali, ma il voto in Nord Reno-Vestfalia è un test significativo in Germania. Si tratta infatti del Land più popoloso del Paese: in numeri, 13 milioni di elettori. Un termometro significativo per equilibri e tendenze a livello nazionale. E le previsioni della vigilia sono state rispettate: la Cdu del cancelliere Friedrich Merz si conferma primo partito nelle preferenze degli elettori, ottenendo il 34,6 per cento dei voti. Una impercettibile flessione (-0,1 per cento) rispetto a cinque anni fa. Ma anche in questa tornata è il risultato dell’Afd a rubare la scena.
Alternative für Deutschland ha infatti ottenuto il 16,5 per cento: si tratta di un +11,4 per cento rispetto all’ultima tornata. Numeri che certificano – ancora una volta – l’avanzata dell’ultradestra, in linea con quanto ottenuto dal partito nelle ultime elezioni federali e soprattutto un consolidamento della sua presenza anche in un Land dell’ovest del Paese, storicamente meno favorevole alla destra. Basti pensare ai dati Gelsenkirchen, città di oltre 250 mila abitanti tradizionalmente vicina alla Spd: tra due settimane si terrà un ballottaggio tra la candidata socialdemocratica Andrea Henze e Norbert Emmerich, candidato dell’Afd. In altre grandi città come Colonia, Düsseldorf, Dortmund e Bielefeld, invece, l’Afd resta distante dal secondo turno. La Lega ha commentato così il risultato raggiunto: "Anche in Renania, Afd ottiene un ottimo risultato e merita i complimenti. La voglia di cambiamento soffia sempre più forte in tutta Europa".
La Spd registra un ulteriore calo, fermandosi al 22,5 per cento. La perdita è di circa due punti percentuali rispetto al 2019, quando il partito aveva già subito una forte flessione (-7,1 per cento). Nonostante il risultato deludente, la co-presidente Baerbel Bas ha evidenziato che le previsioni erano ancora più negative: "Era stato pronosticato un risultato disastroso per la Spd, non è così". Dichiarazioni di facciata, poiché l’esito potrebbe aumentare le tensioni interne alla coalizione di governo federale, anche se al momento non sembrano esserci segnali di cambiamenti nella leadership o nella linea politica del partito.
I Verdi registrano una perdita significativa, scendendo all’11,5 per cento, con una flessione di oltre otto punti percentuali. Linke, invece, raggiunge il 5,5 per cento, un risultato in miglioramento rispetto al passato, ma comunque inferiore alle aspettative.