
Molto rumore per nulla. Con il vecchio adagio si potrebbe concludere la vicenda che ha agitato le acque della politica americana nelle ultime ore. La Casa Bianca ha reso noto che il presidente Donald Trump, 79 anni, è stato recentemente sottoposto a esami diagnostici per un gonfiore alle gambe, rivelatosi essere il sintomo di un’insufficienza venosa cronica. La condizione, descritta come “benigna e comune negli over 70” dal medico presidenziale Sean Barbabella, non ha evidenziato complicazioni maggiori. L'insufficienza venosa cronica si verifica quando le valvole all'interno delle vene smettono di funzionare correttamente, per cui il sangue che dovrebbe fluire verso il cuore per prendere ossigeno tende ad accumularsi negli arti inferiori.
Secondo la nota clinica letta dalla portavoce Karoline Leavitt e successivamente pubblicata ufficialmente, le ecografie Doppler bilaterali agli arti inferiori hanno escluso la presenza di trombosi venosa profonda o di patologie arteriose. Nessun segnale di insufficienza cardiaca, renale o di malattia sistemica è stato riscontrato, ha aggiunto Barbabella. Si tratta di un disturbo che può risultare debilitante nel tempo e che è favorito da fattori come l’età avanzata, il sovrappeso e uno stile di vita sedentario. Il presidente, secondo fonti ufficiali, non lamenta dolori e non presenta segni di compromissione della funzione cardiaca o respiratoria.
Swollen ankles at the World Cup
— Maine (@TheMaineWonk) July 15, 2025
Bruised hand at today’s press availability.
Is the Trump administration hiding the President’s health?
Where is @jaketapper? pic.twitter.com/SRo0bpJReK
Tuttavia, alcuni specialisti avvertono che una tale diagnosi, per quanto non allarmante di per sé, richiede attenzione. “È una condizione relativamente comune, ma può segnalare altri problemi sistemici, come ipertensione polmonare o apnea notturna”, ha osservato alla CNN il cardiologo Bernard Ashby. Il dottor Jeremy Faust, docente alla Harvard Medical School, ha definito i risultati "attesi" per un paziente con il profilo fisico del presidente, sottolineando però l'importanza dello screening per condizioni più gravi, che – a detta della Casa Bianca – sarebbe già stato effettuato. Nel frattempo, hanno suscitato interrogativi le immagini circolate nei giorni scorsi che mostrano lividi sulle mani del presidente. La portavoce Leavitt ha spiegato che si tratta di effetti collaterali legati alle frequenti strette di mano e all’assunzione di aspirina, parte di una terapia standard per la prevenzione cardiovascolare.
Nonostante la diagnosi, la Casa Bianca ha assicurato che Trump “gode ancora di ottima salute”. La Casa Bianca non ha specificato che tipo di trattamento, se ce n'è uno, stia ricevendo Trump. La recente diagnosi non avrà alcun impatto sulla sua capacità di governare. A garantirlo è Greg Murphy, deputato repubblicano del North Carolina e unico medico praticante attualmente in carica al Congresso. Intervistato in televisione, Murphy ha minimizzato la portata della condizione: “È in forma.
Questo non lo fermerà”.Resta però il dato politico: Trump sarà il capo di Stato più anziano nella storia americana, riaprendo un dibattito sulla salute fisica dei candidati alla guida della superpotenza.