Nancy Pelosi annuncia il ritiro: si chiude l’era della prima donna Speaker nella storia degli Stati Uniti

Dopo quasi quarant’anni a Washington, saluta il Congresso: un addio che segna la fine di un’epoca e apre la sfida del rinnovamento per i Democratici americani

Nancy Pelosi annuncia il ritiro: si chiude l’era della prima donna Speaker nella storia degli Stati Uniti
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Con un video sobrio ma denso di emozione, Nancy Pelosi ha annunciato che non si ricandiderà alla Camera dei Rappresentanti, segnando la fine di quasi quattro decenni di carriera parlamentare. “Con cuore grato, guardo al mio ultimo anno di servizio come vostra orgogliosa rappresentante”, ha dichiarato ai cittadini di San Francisco, il distretto che l’ha eletta ininterrottamente dal 1987.

A ottantacinque anni, Pelosi si prepara a lasciare il Congresso al termine del mandato poichè non si ricandiderà alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti alle prossime elezioni di medio termine del 2026, ponendo fine alla sua leggendaria carriera. “Non mi ricandiderò al Congresso”, ha detto Pelosi in un video rivolto agli elettori. "Il mio messaggio alla città che amo è questo: San Francisco, conosci il tuo potere”. “Abbiamo fatto la storia. Abbiamo fatto progressi. Abbiamo sempre aperto la strada”, ha aggiunto, "e ora dobbiamo continuare a farlo, rimanendo pienamente partecipi della nostra democrazia e lottando per gli ideali americani che ci stanno a cuore”. Pelosi ha precisato che porterà a termine il suo ultimo anno in carica.È un passo che chiude una stagione storica per la politica americana. Prima donna a guidare la Camera, due volte Speaker — dal 2007 al 2011 e di nuovo dal 2019 al 2023 — è stata una protagonista assoluta della vita legislativa statunitense. Sotto la sua guida, la Camera approvò l’Affordable Care Act, meglio noto come Obamacare, e votò due volte l’impeachment di Donald Trump, momenti che ne hanno consolidato la reputazione di stratega instancabile e disciplinata.

Il ritiro arriva in un periodo di trasformazione per i Democratici, impegnati in un difficile equilibrio tra la continuità dell’establishment e l’urgenza di un ricambio generazionale. Pelosi, che ha guidato il partito alla Camera per vent’anni, ha incarnato una leadership pragmatica, capace di tenere insieme le diverse anime democratiche, ma spesso anche criticata per la gestione centralizzata del potere. La sua decisione riflette il passaggio del testimone a una nuova generazione di dirigenti. Le pressioni interne per rinnovare il gruppo dirigente si erano fatte sempre più forti negli ultimi anni, soprattutto dopo le elezioni di metà mandato e il crescente protagonismo di figure più giovani e progressiste. Eppure, nessuno nella storia recente ha saputo gestire con la stessa fermezza le fragili maggioranze del Congresso.

L’eredità di Pelosi va oltre i confini di Washington. Figlia di Thomas D’Alesandro, ex sindaco di Baltimora di origini italiane, ha portato nella capitale federale una miscela di disciplina politica e sensibilità sociale, divenendo nel tempo un punto di riferimento anche per l’immagine internazionale degli Stati Uniti. Le sue posizioni sui diritti umani e sulla democrazia, dalle visite a Taipei alle prese di posizione su Hong Kong, hanno spesso messo in tensione la diplomazia americana ma rafforzato il suo profilo di leader indipendente.

La sua uscita di scena, pur prevista, avrà un impatto

profondo sul Partito Democratico e sul Congresso. Il seggio di San Francisco resterà quasi certamente in mani democratiche, ma la mancanza della sua figura rischia di lasciare un vuoto strategico e simbolico.

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