
Di cosa non riusciremo mai a fare a meno? Delle storie, della necessità di rimaneggiare il reale: l'ultima di queste arriva dalle foreste scozzesi, dove quella che si definisce una tribù mistica ha deciso di occupare indebitamente il suolo pubblico per proclamare il «Regno di Kubala»: certo un nome curioso, un'insegna bizzarra e conturbante che sta dietro a due persone, un ex cantante lirico ghanese e una donna dello Zimbabwe: il primo, Kofi Offeh, autoproclamatosi «Re Atehene», mentre la seconda, Jean Gasho, che si è affibbiata il titolo di «Regina Nandi». Conclude il quadro il personaggio che non può mai mancare in epopee del genere, e cioè l'ancella-serva, alias Kaura Taylor, ragazza di origine texana data per scomparsa nel proprio Paese, e ora ribattezzata col nome di «Asnat» o «Lady Safi». Praticamente un film, una piccola saga dell'incredibile, l'incarnazione dell'inverosimiglianza che si dispiega dinnanzi ai nostri occhi, e non da oggi. Da mesi, infatti, va avanti il tira e molla tra quest'imprevedibile triumvirato e le autorità scozzesi, che hanno già sfrattato per la seconda volta il gruppo.
Ma Kubala non si dà per vinto, e da un pezzo di terra passa all'altro, saltellando come può tra alberi e recinzioni, e sempre rivendicando la presunta proprietà delle Highlands, le affascinanti terre inglesi che gli africani avrebbero perso, a detta della neo famiglia reale, addirittura 400 anni fa.