Politica estera

New York, è caos migranti: bufera sul sindaco dem Eric Adams

Il sistema di accoglienza della città di New York è al collasso e il sindaco dem Eric Adams, ex poliziotto della Grande Mela, spedisce i migranti nelle contee vicine, con le quali la tensione è alle stelle. La "bomba migranti" rischia di provocare il caos

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Troppi migranti in arrivo, la città di New York sospende l'obbligo di trovare un rifugio privato e sicuro per tutti i richiedenti asilo. Con la revoca del "Titolo 42" che consentiva alle autorità di frontiera di respingere i migranti al confine meridionale con una procedura accelerata (complice l'emergenza pandemica, ora finita), ora gli Usa devono fare i conti con la "bomba" migranti e migliaia di persone che si sono già ammassate al confine meridionale nell'attesa che venga esaminata la loro richiesta di asilo. Una problematica che non riguarda solo le zone di frontiera, già in tilt, ma anche le metropoli come New York City, dove si attendono circa 800 migranti ogni giorno da qui alle prossime settimane. Una quantità di persone che rischia di mandare in confusione il sistema di accoglienza della Grande Mela, dove si cerca di correre ai ripari.

New York, dietrofront sull'accoglienza dei migranti

"La città ha temporaneamente sospeso la politica relativa ai tempi per i collocamenti nei rifugi. Questa non è una decisione presa alla leggera e faremo ogni sforzo per portare i richiedenti asilo al riparo il più rapidamente possibile come abbiamo fatto sin dal primo giorno", si legge in una dichiarazione del portavoce del sindaco dem Eric Adams diffusa nella giornata di mercoledì. Come scrive Cbs News, l'ordinanza revoca sostanzialmente l'obbligo dell'amministrazione cittadina di trovare, per ogni richiedente asilo, una sistemazione "privata", con tanto di letto e bagno privato, consentendo alla città di collocare le famiglie in caserme o in luoghi simili.

Il sindaco Adams ha difeso questa decisione, sottolineando che la città si è presa cura di oltre 61mila richiedenti asilo dall'inizio dell'anno e non può fare altrimenti. L'amministrazione della Grande Mela ha chiesto inoltre che le contee vicine diano il loro contributo sul fronte dell'accoglienza, ma queste ultime non sembrano intenzionate a collaborare e hanno alzato un vero e proprio muro. "Senza spazi di accoglienza allestiti fuori città, i richiedenti asilo che si presentano a New York City oggi, domani e nei prossimi giorni e settimane potrebbero finire per strada, e questo non è qualcosa che vogliamo vedere", ha dichiarato il commissario Manuel Castro.

Bufera sul sindaco Adams, tensione alle stelle

La tensione tra l'amministrazione di New York e le contee vicine è alle stelle, nonostante la mediazione della governatrice Kathy Hochul. Il New York Times riferisce che il capo della contea di Rockland, Ed Day, ha persino minacciato di afferrare Adams "per la gola" mentre Steven Neuhaus, rappresentante della contea di Orange County, ha definito il sindaco dem "semplicemente pazzo". L'idea di Adams è appunto quella di inviare circa centinaia di richiedenti asilo negli hotel nelle contee di Rockland e Orange, proponendo in cambio di accollarsi tutte le spese e fornire tutti i servizi necessari per un massimo di quattro mesi. Le due contee appena menzionate hanno tuttavia reagito bloccando il piano, emanando dichiarazioni di emergenza con le quali impediscono agli hotel di ospitare rifugiati. Adams ha sfidato il divieto, inviando due autobus con circa 40 richiedenti asilo in un hotel a Newburgh, località situata nella contea di Orange.

Altre contee, invece, come la roccaforte dem di Westchester, a nord di New York City, si sono dichiarate pronte ad accogliere alcuni migranti privi di documenti provenienti dal confine meridionale. Nel frattempo, gli attivisti pro-rifugiati criticano la scelta del sindaco Adams: "Non credo che ci fosse o ci sia bisogno di ridurre le fondamentali protezioni di sicurezza.

C'è un lavoro fondamentale da fare per trovare più spazi, e gli do merito farlo, ma credo che possiamo rispettare i nostri obblighi attraverso le regole così come sono", ha detto uno dei leader degli attivisti, Brad Lander.

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