C'è l'ombra di Trump nella visita al confine meridionale del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ieri ha incontraro in Messico il presidente Andrés Manuel López Obrador e quello canadese, Justin Trudeau, per il vertice dei "Tre Amigos". Rispetto allo scorso anno, il clima tra i tre leader è decisamente meno disteso e all'inquilino della Casa Bianca tocca mettere da parte il buonismo "open borders" e fare il poliziotto cattivo come il suo odiato predecessore, che forse tutti i torti non aveva quando parlava di contrasto all'immigrazione clandestina. Come nota Nbc News, infatti, quando i leader nordamericani si sono riuniti nel 2021 - al primo vertice dopo cinque anni - regnava l'ottimismo. Donald Trump, che aveva introdotto dure leggi in materia d'immigrazione e promosso la costruzione del muro - iniziata, in realtà, sotto l'amministrazione Clinton negli anni '90 - non era più presidente. In un anno, tuttavia, le profonde differenze di vedute tra i leader su immigrazione, commercio e criminalità sono uscite allo scoperto, tanto che il leader messicano Obrador ha sfidato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a porre fine a un atteggiamento di "abbandono" e "disprezzo" per l'America Latina e i Caraibi, come riporta l'Associated Press. Parole durissime, che attestano un clima tutt'altro che sereno e pacifico.
Pressioni sul Messico come ai tempi di Trump
L'amministrazione Biden sta facendo pressioni sul presidente messicano Andrés Manuel López Obrador affinché reprima i cartelli della droga che hanno inondato gli Stati Uniti di fentanyl, l'oppioide sintetico che ha ucciso circa 72.000 persone in America nel 2021. Il Messico, d'altra parte, è alle prese con un'ondata di omicidi legati alle armi e vuole che gli Stati Uniti impediscano ai contrabbandieri di inviarne nel paese. Sul vertice, inoltre, il dossier immigrazione. Prima di arrivare a Città del Messico domenica sera, Biden ha fatto tappa a El Paso, Texas, per dare una segnale ai repubblicani che hanno criticato la gestione dell'immigrazione da parte della sua amministrazione.
Ad acclarare le gravi tensioni politiche sul fronte immigrazione, c'è il gesto del governatore del Texas Greg Abbott, repubblicano, che ha consegnato al presidente una lettera nellla quale sostiene che il "caos" al confine è un "risultato diretto" del mancato rispetto delle leggi federali da parte del'amministrazione Biden e del suo lassismo. Parlando alla polizia di confine (Border Patrol), Biden ha detto che le autorità locali e la polizia "hanno bisogno di molte risorse, e noi gliele daremo. Il nostro governo sta utilizzando gli strumenti disponibili per limitare l'immigrazione illegale, espandere i canali di immigrazione legale e aumentare la sicurezza". Non solo. La scorsa settimana, Biden ha ordinato il rimpatrio di 30.000 migranti al mese entrati illegalmente negli Stati Uniti dal Messico, provenienti da luoghi come Nicaragua, Cuba, Venezuela e Haiti, con buona pace della sinistra radicale del suo partito che è invece a favore dell'accoglienza indiscriminata dei richiedenti asilo.
"Buy America", l'America First di Biden
Il leader della Casa Bianca deve fare i conti anche con le preoccupazioni dei leader stranieri. Con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2024, Biden ha infatti lanciato un chiaro messaggio agli americani: "Buy America", comprate americano. La scorsa settimana, pubblicizzando un progetto di Cincinnati, ha aggiunto: "Non firmo nulla che il Congresso approvi a meno che non si tratti di acquistare qualcosa di americano". Una posizione e una retorica che ricorda da vicino quella impiagata in passato da Donald Trump. Secondo vari leader stranieri, nota Nbc News, la posizione di Biden equivale a una forma di protezionismo che danneggia i partner commerciali.
Al contrario, una maggiore integrazione tra le economie nordamericane potrebbe fornire un baluardo contro il potere economico cinese e contribuire a riportare posti di lavoro nel continente, affermano gli analisti interpellati dall'emittente. Ma le elezioni si avvicinano e Biden tira dritto, consapevole forse che può dire le stesse cose di Trump senza passare per il "cattivo" di turno come invece capitava al suo predecessore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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