
21 mila arresti in dodici giorni: questo il bilancio reso noto dalla polizia dell'Iran in riferimento al periodo di guerra aerea con Israele nel mese di giugno. Un servizio della televisione di Stato ha citato un portavoce della forze dell'ordine, il generale Saeed Montazeralmahdi, secondo cui le persone hanno segnalato i sospetti alle autorità.
“L'arresto di 21.000 sospetti durante i 12 giorni di guerra ha dimostrato l'elevata consapevolezza e partecipazione della popolazione nel garantire la sicurezza” le parole di Montazeralmahdi, che non ha fornito ulteriori dettaglio a proposito delle accuse che potrebbero essere mosse agli arrestati. Ma secondo quanto risulta, oltre 260 persone sono sospettate di spionaggio, mentre altre 172 persone sono state fermate per riprese illegali. Le autorità di Teheran hanno istituito oltre mille posti di blocco in tutto il Paese durante il breve conflitto con lo Stato ebraico.
È la prima volta che la polizia di Teheran rende noto il numero totale di persone arrestate durante il conflitto. Nel corso delle ultime settimane, il regime ha parlato genericamente di arresti di sospetti con l'accusa di spionaggio. Ricordiamo che nell'ultimo mese e mezzo l'Iran ha eseguito la condanna a morte di sette uomini accusati di spionaggio a favore di Tel Aviv. Attivisti e associazioni hanno espresso timori per una nuova ondata di esecuzioni.
Durante il breve conflitto aereo di giugno, Israele ha condotto diversi
attacchi aerei contro l'Iran: bilancio di quasi 1.100 morti, tra cui molti comandanti militari e figure di rilievo del regime. Gli attacchi di rappresaglia di Teheran sono costati la vita a 28 persone nello Stato ebraico.