Vladimir Putin vive in una camera d'eco. La visione che il presidente russo ha del conflitto in Ucraina e dei risultati ottenuti nel Donbass dall'esercito della Federazione potrebbe infatti dipendere dalle valutazioni rosee che i generali dello zar gli trasmettono e che andrebbero a confermare ciò il capo del Cremlino vuole sentirsi dire. Una circostanza riportata da funzionari occidentali al Financial Times che spiegherebbe perché Putin continui a guardare con ottimismo all'andamento delle operazioni militari.
Le fonti del quotidiano britannico sostengono che i servizi militari e di sicurezza russi forniscono con regolarità al leader della Federazione aggiornamenti che gonfiano il numero delle vittime in Ucraina, sottolineano i vantaggi in termini di risorse del Paese e minimizzano i fallimenti tattici. L'ex spia del Kgb incontrerebbe anche consiglieri che gli riferiscono che il conflitto stia diventando un peso crescente per l'economia della Russia ma, proseguono le fonti del Financial Times, i briefing ricevuti dagli alti esponenti dell'esercito lo indurrebbero a credere di poter vincere la guerra "senza problemi".
L'ultima volta è accaduto a fine novembre quando il generale Sergei Kuzovlev ha informato il presidente russo che le sue truppe avevano "completato la liberazione di Kupiansk", la strategica cittadina nella regione di Kharkiv. "È sotto il nostro controllo", ha ribadito il generale a domanda diretta del presidente russo, il quale di lì a poco ha insignito Kuzovlev della Stella d'Oro, la più alta onorificenza militare. Appena tre giorni dopo, però, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato di persona alle porte di Kupiansk registrando un video per mostrare "al mondo come Putin stia mentendo". Secondo valutazioni indipendenti la cittadina non sarebbe ancora sotto il controllo russo.
Prestando ascolto solo a quel che vuole sentire, il capo del Cremlino starebbe respingendo, almeno sino ad ora, le favorevoli condizioni contenute nel piano di pace proposto dall'amministrazione Trump. Una conclusione che emergerebbe anche nelle dichiarazioni ufficiali rilasciate dagli americani. A partire dal vicepresidente Usa J.D. Vance che due mesi fa ha affermato che c'è un "disallineamento fondamentale delle aspettative (...) per cui i russi tendono a pensare di cavarsela meglio sul campo di battaglia di quanto non facciano in realtà" e ciò starebbe rendendo più difficile raggiungere un accordo.
Secondo il sito di informazione russo indipendente Fridaily, da ottobre Putin ha ricevuto sei briefing pubblici sulla linea del fronte, il numero più alto dall'inizio del conflitto, e durante la conferenza stampa di fine anno ha dichiarato che le truppe russe "stanno avanzando" e che "il nemico si sta ritirando". "Entro la fine dell'anno", ha promesso il leader russo, ci saranno "nuovi successi sul campo di battaglia". La figura principale che informerebbe Putin sulla guerra è Valery Gerasimov, capo di stato maggiore russo e comandante in capo dell'invasione, il quale nell'agosto del 2024 disse al presidente russo che l'avanzata ucraina nella regione del Kursk era stata fermata, nonostante nel frattempo le truppe di Kiev avessero conquistato parti del territorio.
Il trionfalistico punto di vista dei generali russi non avrebbe però convinto solo il Cremlino ma anche la Casa Bianca. Keir Giles, esperto del centro studi Chatam House, ha infatti affermato che la campagna di disinformazione russa ha raggiunto un pubblico esterno facendo un "ottimo lavoro" nel convincere "la maggior parte delle persone attorno a Trump che sta vincendo rapidamente".
E per Zelensky, che dice di aver inviato "un messaggio ai nostri colleghi negli Stati Uniti: non bisogna credere a tutto ciò che dice la Russia", la strada per convincere il tycoon che si stia sbagliando è tutta in salita.